Coord. Naz. TFA: avviata indagine europea contro il limite di 36 mesi per le supplenze

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Il Coordinamento Nazionale TFA è lieto di comunicare che, in data 23/06/2016, la Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo ha accolto la petizione con la quale la nostra associazione ha chiesto di esaminare la legittimità del comma 131 della legge 107, che così recita:

Il Coordinamento Nazionale TFA è lieto di comunicare che, in data 23/06/2016, la Commissione per le petizioni del Parlamento Europeo ha accolto la petizione con la quale la nostra associazione ha chiesto di esaminare la legittimità del comma 131 della legge 107, che così recita: “A decorrere dal 1º settembre 2016, i contratti di lavoro a tempo determinato stipulati con il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e disponibili, non possono superare la durata complessiva di trentasei mesi, anche non continuativi”.

La commissione europea avvierà quindi un’indagine sul problema presentato. Le questioni sollevate dalla petizione sono inoltre state sottoposte alla Commissione per l’occupazione e gli affari sociali del Parlamento europeo.
Sin dalla prima formulazione questa norma è sembrata una risposta ingiusta – e finanche paradossale – al problema sollevato dalla sentenza Mascolo del novembre 2014. L’accumulo di errori e omissioni da parte dei vari governi nel sistema di reclutamento e assegnazione delle supplenze del personale scolastico non può essere fatto ricadere sulle spalle dei precari, così come non è concepibile che la validità di un’abilitazione all’insegnamento abbia la data di scadenza.
Gli associati del CNT lo scorso autunno si sono quindi autotassati per sostenere una petizione innanzi al Parlamento europeo al fine di verificare la legittimità di questa norma, in riferimento agli obblighi presi dal Governo italiano con la commissione europea in merito alla lotta all’abuso del precariato scolastico. Dopo il deposito della petizione avvenuto in gennaio, arriva l’importante notizia dell’accoglimento. Sottolineiamo come la nostra associazione sia stata – a quanto noto – l'unica a pensare di intraprendere la via europea per risolvere questo problema.
L’auspicabile cancellazione del comma che – specifichiamo – stabilisce che a partire dal settembre 2016 non si possano cumulare più di 36 mesi di supplenze su posto vacante e disponibile, si rivela ancor più importante alla luce degli sconcertanti risultati che stanno arrivando dalle prove scritte del concorso a cattedra. Le supplenze annuali, infatti, saranno ancora numerose, perlomeno fino a quando il governo non si deciderà a garantire la copertura di tutti i posti disponibili con un secondo canale di scorrimento per gli abilitati del transitorio.

Il Coordinamento Nazionale TFA si augura quindi che, laddove non arriva il legislatore italiano, sia ancora una volta l’Europa a ribadire i diritti dei docenti precari.

Coordinamento Nazionale TFA

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