Contro i tagli del Governo nasce il Partito Nazionale Precari, un movimento che mira al Parlamento

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Giulia Boffa – E’ la Cgil a lanciare l’allarme: esiste un vero e proprio esercito di precari che lavora nella Pubblica Amministrazione, i cui contratti stanno per scadere, e purtroppo potrebbe non esserci possibilità di rinnovo nè tantomeno di passaggio a tempo indeterminato a causa della Spending Review, che elimina posti di lavoro, unita ad altre manovre che tagliano il lavoro precario. 

Giulia Boffa – E’ la Cgil a lanciare l’allarme: esiste un vero e proprio esercito di precari che lavora nella Pubblica Amministrazione, i cui contratti stanno per scadere, e purtroppo potrebbe non esserci possibilità di rinnovo nè tantomeno di passaggio a tempo indeterminato a causa della Spending Review, che elimina posti di lavoro, unita ad altre manovre che tagliano il lavoro precario. 

I numeri sono davvero enormi: si parla di « 90 mila contratti a tempo determinato, 12 mila interinali, 18 mila Lsu e 42 mila contratti di collaborazione», 162 mila lavoratori distribuiti in tutti i comparti della PA, come ministeri, enti previdenziali, agenzie fiscali, enti di ricerca e altro, in cui saranno tagliati 4.028 posti di lavoro con altrettante eccedenze di lavoratori. La Cgil cita anche i 5.000 lavoratori dei centri per l’impiego, accusando  il Ministero della Funzione Pubblica di fornire dati assolutamente parziali parlando di "soli" 5.900 precari, il cui contratto di rinnovo è a rischio, quando solo nella Sanità i precari sono 40.000, di cui 10.000 medici. 
 
La Cgil cita anche i precari della scuola, in totale 70.000 che hanno un contratto annuale, che come sempre scade a fine anno scolastico, ma su questo fronte c’è una  novità: i precari hanno deciso di unirsi in un movimento, stanchi di non essere abbastanza rappresentati dai sindacati  e desiderosi invece di partecipare attivamente al governo del Paese.
 
Nasce così il PNP (Partito Nazionale Precari), che intende racchiudere al suo interno non solo i lavoratori della scuola da cui è partita l’iniziativa, ma anche quelli di altri settori: "tutti gli onesti cittadini italiani che sono ormai tutti precari: precari della vita". 
 
Il movimento si autofinanzia con piccoli contributi dei cittadini, non avendo possibilità di grandi sponsor e intende pubblicare l’elenco di tutti i sostenitori nel proprio sito web. 
 
L’espansione del PNP è in crescita ed è evidente dal confronto tra i membri su una pagina facebook (http://www.facebook.com/profile.php?id=100002812139152), ma  l’intento è quello di arrivare in Parlamento in maniera molto meno virtuale, finalmente. 

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