Contributo unificato per ottenere l’insegnante di sostegno per il figlio disabile: ulteriori chiarimenti

Di Lalla
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inviato da Asso Nuove Ali Agrigento – Con riferimento alla nota del Presidente di "Genitori Tosti In Tutti I Posti ONLUS" si intende evidenziare quanto segue.

inviato da Asso Nuove Ali Agrigento – Con riferimento alla nota del Presidente di "Genitori Tosti In Tutti I Posti ONLUS" si intende evidenziare quanto segue.

Con circolare del 18 ottobre 2011, il Segretariato generale della Giustizia Amministrativa ha invitato le segreterie dei Tribunali amministrativi a richiedere per le cause in materia di sostegno didattico il contributo unificato in misura ordinaria (oggi 650 euro e non 600 eruo).

Detta circolare muove dalla interpretazione, operata dal Segretariato generale della Giustizia Amministrativa, delle disposizioni di legge vigenti in materia di contributo unificato ed esclude che con riferimento alle cause in tema di sostegno didattico possano trovare applicazione le cause di esenzione per legge previste in materia di controversie per l’assistenza obbligatoria (articolo unico della legge 2 aprile 1958 n. 319) e per le quelle comunque riguardanti la prole (art. 10, comma 2, del T.U. n. 115 del 2002).

L’Associazione Nuove Ali di Agrigento, con la nota pubblicata sul sito www.orizzontescuola.it ha voluto informare dell’esistenza di una importante iniziativa promossa in sede parlamentare (interpellanza sottoscritta da ben 35 onorevoli della Camera dei deputati) diretta a conoscere quali iniziative gli enti competenti intendano assumere al fine 1) di garantire la tempestiva assegnazione degli insegnanti di sostegno senza che le famiglie dei minori disabili siano costrette a rivolgersi agli organi giurisdizionali e 2) di verificare se sia giuridicamente corretta l’interpretazione delle disposizioni vigenti operata dall’Agenzia delle entrate e dal Segretariato Generale della giustizia amministrativa, interpretazione in base alla quale per le cause in materia di insegnanti di sostegno si esige il contributo unificato in via ordinaria (interpellanza pubblicata sul sito della Camera dei Deputati e scaricabile dal seguente link

Prestigiose associazioni come l’ANFASS (Associazione Nazionale di Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), già nel dicembre 2011, avevano preso posizione sulla questione definendo "inaccettabile la richiesta di un contributo unificato per ricorrere alla giustizia in caso di insufficiente attribuzione di ore da parte della scuola" e segnalando il problema ai Ministeri competenti e al Presidente della Repubblica.

L’Associazione Nuove Ali di Agrigento è intervenuta sulla questione del contributo unificato nell’estate 2013, segnalando la problematica ai parlamentari che, riscontrando la segnalazione, hanno prontamente presentato l’interpellanza di cui s’è detto.

Solo nell’estate 2013, in particolare, la vicenda relativa al contributo unificato ha acquistato per i genitori dell’associazione Nuove Ali il carattere di un problema concreto e di immediata rilevanza.

Dalla data della sua emanazione e fino ai primi mesi del 2013, infatti, la circolare del Segretariato generale della Giustizia Amministrativa del 18 ottobre 2011 – in base alla quale si esige per le cause in tema di sostegno didattico il contributo unificato in misura ordinaria (oggi, 650 euro) – non aveva trovato applicazione quanto meno presso il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R.) Palermo, territorialmente competente per i ricorsi promossi dall’Associazione Nuove Ali di Agrigento (non si è ha conoscenza della posizione assunta dagli altri T.A.R. italiani). In particolare, per i ricorsi proposti con riferimento all’a.s. 2011/2012 e 2012-13 innanzi al T.A.R. Palermo è stato pagato un contributo unificato pari ad euro 37 ossia nella misura prevista per i giudizi in materia di assistenza obbligatoria.

L’associazione Nuove Ali di Agrigento, avuta notizia che il T.A.R. Palermo intendeva adeguarsi alla citata circolare del Segretariato Generale della Giustizia Amministrativa, ha ritenuto di porre sulla questione idonee iniziative, culminate con la presentazione da parte di ben 35 deputati della interpellanza parlamentare.

Nella nota diffusa dall’Associazione Nuove Ali non si fa riferimento ad altri temi (patrocinio a spese dello Stato; assicurazione; compenso dovuto all’avvocato; risarcimento del danno) per la semplice ragione che l’Associazione intendeva e intende con tale nota esclusivamente informare dell’esistenza della summenzionata interpellanza parlamentare.

L’Associazione, d’altra parte, da anni affida a numerosi scritti rinvenibili sul Blog dell’Associazione Nuove Ali la trattazione di ulteriori temi e l’indicazione di strumenti esperibili a tutela di persone con disabilità.

E a tale Blog, per opportuna, anzi, doverosa conoscenza si rinvia http://assonuoveali.blogspot.it/.

Con riferimento alla possibilità di accedere al gratuito patrocinio, opportunamente indicata dall’Associazione “Genitori Tosti In Tutti I Posti ONLUS” , si evidenzia che il gratuito patrocinio è riservato solo ai soggetti con un reddito inferiore a euro 10.766.33 (cfr. http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_7_2.wp) e, pertanto, persistendo l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate e del Segretariato generale della Giustizia Amministrativa, il contributo unificato (escluso per i soggetti ammessi al gratuito patrocinio) sarebbe dovuto non solo dai genitori abbienti ma anche dai soggetti con redditi niente affatto elevati (es. mille euro al mese).

Si rileva, inoltre, che l’accoglimento del ricorso determina, ai sensi dell’art. 13 del D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, il diritto al rimborso del contributo unificato.

Il Contributo, tuttavia, per legge deve essere anticipato dal ricorrente al momento del deposito del ricorso (quindi all’inizio della causa, e la misura ordinaria ammonta, lo si ribadisce, a ben 650 euro).

Nel caso di vittoria della causa, peraltro, questa somma consistente verrebbe sì rimborsata dalla controparte, ma solo a distanza di numerosi mesi dovendosi attendere il passeggio in giudicato della sentenza ed i tempi della nostra burocrazia.

Dunque, in base all’interpretazione dell’Agenzia delle entrate e del Segretariato Giustizia Amministrativa, il genitore del minore disabile che voglia ricorrere al giudice per assicurare al proprio figlio il sostegno didattico deve subito anticipare 650 euro (ossia una somma consistente) per tutelare un diritto fondamentale del figlio e solo dopo vari mesi (nel caso di vittoria della causa) potrebbe ottenerne il rimborso.

Con riferimento all’affermazione del Presidente dell’Associazione “Genitori Tosti In Tutti I Posti ONLUS” secondo cui "la tariffazione del contributo unificato non compete all’Agenzia delle Entrate, ma discende direttamente dalle leggi dello Stato italiano" si evidenzia che in discussione è proprio l’interpretazione che l’Agenzia delle Entrate, prima, e il Segretariato generale della giustizia amministrativa, poi, hanno dato alle "leggi dello Stato italiano" in materia di contributo unificato.

Interpretazione che non si condivide non tanto e non solo perché comporta costi onerosi per l’accesso alla giustizia, ma perché appare giuridicamente infondata.

Non v’è ragione, infatti, di discostarsi, per le controversie sul sostegno didattico dei minori disabili, dal chiaro tenore delle disposizioni di legge che esentano da imposizioni fiscali le controversie in tema di assistenza obbligatoria o comunque riguardanti la prole (sul punto si rinvia alle argomentazioni giuridiche sviluppate nella più volte citata interpellanza).

L’Associazione Nuove Ali, conclusivamente, condivide ed estende l’invito rivolto dalla “Genitori Tosti In Tutti I Posti ONLUS” ai genitori che intendano adire le vie legali a “rivolgersi ad un professionista che conosca la materia e che abbia anche esperienza”.

L’Associazione Nuove Ali condivide ed estende, inoltre, l’invito a verificare debitamente le notizie “soprattutto prima di diffonderle”.

L’Associazione Nuove Ali di Agrigento auspica che i presenti chiarimenti possano essere utili a far comprendere lo stato delle cose e si auspica, altresì, che tutte le associazioni siano concordi nel ritenere “inaccettabile la richiesta di un contributo unificato per ricorrere alla giustizia in caso di insufficiente attribuzione di ore da parte della scuola" e nel sostenere la summenzionata iniziativa parlamentare.

Tale iniziativa, infatti, è volta ad ottenere una corretta interpretazione delle norme in materia di contributo unificato idonea a porre fine immediatamente (ed in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico) alla richiesta da parte delle segreterie dei tribunali amministrativi del contributo unificato in misura ordinaria per i ricorsi in materia di sostegno didattico ai minori disabili.

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