Scuole paritarie: a rischio stipendio agosto. Fondi bloccati e prestiti dalle banche per iniziare l’anno scolastico

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Anche quest’anno i contributi statali per le scuole paritarie arriveranno con molto ritardo poichè, anche se il MIUR ha dato il via libera lo scorso maggio per la distribuzione una sentneza li ha bloccati.

Anche quest’anno i contributi statali per le scuole paritarie arriveranno con molto ritardo poichè, anche se il MIUR ha dato il via libera lo scorso maggio per la distribuzione una sentneza li ha bloccati.

Anche se di norma i fondi vengono elargiti prima alle scuole no profit e poi alle scuole for profit, suor Anna Monia Alfieri, responsabile dell’istituto di cultura e di lingue marcelline a Milano, racconta a tempi.it, che il ricorso dell’Aninsei per ottenere fondi statali prima dei tempi stabiliti, non potrà avere seguito se prima non si pronuncerà a tal riguardo al Corte dei Conti, organo che impiega, solitamente, un mese per emettere una sentenza. Con la coincidenza dei mesi estivi, afferma però la religiosa con preoccupazione, questo tempo potrebbe allungarsi costringendo le scuole paritarie nel limbo dell’attesa.




Le conseguenze del ricorso dell’Aninsei secondo sui Anna Monia potrebbero essere imprevedibili poichè molte scuole paritarie saranno costrette a chiedere prestiti alle banche in attesa dei contributi statali. Ma le piccole scuole paritarie di montagna, spesso unico appiglio educativo per famiglie che non hanno alternative statali, potrebbero subire gravi danni dal ritardo dell’elergizione dei fondi.

Tra l’altro le scuole paritarie sono ancora in attesa dei fondi stanziati per l’anno scolastico ancora concluso e altre scuole che attendono, addirittura quelli stanziati per l’anno scolastico 2014-2015. “La prima conseguenza, temo, è che non verranno pagati gli stipendi di agosto ai docenti, già di per sé sottopagati rispetto ai docenti statali. Si sommano così ingiustizie ad ingiustizie, che poi si ripercuoteranno anche sugli allievi delle scuole stesse, qualora fosse necessario chiudere per problemi finanziari. Quando una scuola paritaria chiude viene meno un pezzetto di libertà culturale. Ma questo alle parti politiche sembra non interessare, così come non interessa rispettare il diritto delle famiglie di decidere in che tipo di istituto iscrivere i propri figli. Il premier Renzi si dimentica volontariamente quanto le scuole paritarie fanno risparmiare allo Stato italiano, occupandosi dell’educazione di tantissimi ragazzi” confida la religiosa a tempi.it.

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