Contratto, i sindacati firmatari spiegano aumenti, arretrati e aggiunta di indennità di vacanza contrattuale. Aumento reale vale più delle chiacchiere

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A fronte del malcontento e delle recriminazioni di cui in cui questi giorni sono oggetto i sindacati che hanno scelto di firmare il contratto scuola per il triennio 2016/18, FLCGIL, CISL e UIL chiariscono la loro posizione e spiegano in dettaglio cosa è stato raggiunto con la firma.

DIRITTI MANTENUTI

I sindacati affermano “Il CCNL firmato venerdì 9 febbraio 2018 non solo ha mantenuto tutti i diritti previsti dal precedente, ma li ha in qualche caso ampliati.”

PARTE ECONOMICA

La scuola ha conseguito un aumento medio di 96 euro mensili lordi a cui si aggiungono circa 400 euro di arretrati. Nelle tabelle, spiegano i sindacati, non si mettono i netti visto che le ritenute di legge, in particolare quelle fiscali (nazionali e locali) variano in base alle situazioni personali. Ma si può dire che in media sono del 32%. L’indennità di vacanza contrattuale non verrà defalcata, ma si aggiungerà agli aumenti conseguiti e che riguardano il triennio 2016-2018.

Abbiamo inoltre destinato – proseguono i sindacati firmatari – per le retribuzioni tabellari quota parte dei 200 milioni finalizzati al bonus docenti e messi invece direttamente in busta paga.

CONTRATTO SCADE A DICEMBRE 2018

Il contratto firmato il 9 febbraio 2018 scadrà il 31 dicembre 2018.

SCELTA GIUSTA E COERENTE

Così i 3 sindacati definiscono la loro decisione di firmare il testo. ” Abbiamo impiegato tutti i soldi disponibili, quelli previsti nell’ accordo del 30 novembre 2016 di palazzo Vidoni. Quindi abbiamo utilizzato quanto era disponibile e qualcosina di più. Lasciare tutto com’era avrebbe solo significato portare a ulteriori tre anni e quindi fino a dodici gli anni di vuoto contrattuale: a chi poteva convenire? Il contratto scade a dicembre di quest’anno. Restiamo convinti di avere compiuto, firmando, una scelta giusta e coerente: gli aumenti che il personale della scuola a breve riceverà valgono infinitamente più delle tante chiacchiere che si fanno e che lasciano il tempo che trovano. Ci vuole davvero poco a capirlo e la stragrande maggioranza delle lavoratrici e dei lavoratori ne è perfettamente consapevole”

Il testo del CCNL 2016/18

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