Contratto, fatemi lavorare 36 ore ma a queste condizioni …Lettera

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inviato dal Prof. Fabio Macchia – Al Ministero dell’Istruzione dicono che i docenti devono lavorare di più. Di più rispetto a cosa e a chi?

L’ignorante crede siano solo 18, 22 o 24 ore di lavoro, ma quante ore sono veramente? Altri statali quante ne fanno? 36? Allora fatemene fare 36 ma:

– Voglio il badge.

– Voglio i 10 minuti di pausa, come tutti i lavoratori.

– Voglio continuare ad aggiornarmi ma le ore devono far parte delle 36.

– Voglio che nelle 36 ore siano incluse quelle per consigli di classe, collegi docenti, incontri coi genitori, consulting e glh, open day (se fatti di domenica, con l’indennità pagata extra), dipartimenti orizzontali, verticali e diagonali, commissioni varie, ore svolte da coordinatore, gli scrutini, gli esami, l’alternanza scuola-lavoro e le ore svolte da funzione strumentale, da direttore dei laboratori e le ore per svolgere i progetti extracurricolari.

– Voglio fare la gita con gli alunni ma mi pagate la trasferta e le 24 ore al giorno di responsabilità.

– In classe continuerò a fare 18 ore perché di più è umanamente impossibile, mentre il resto delle ore correggerò le verifiche e preparerò le lezioni a scuola, ma voglio il mio ufficio, un pc funzionante e una wi-fi veloce.

– Voglio la mensa o, se non c’è, voglio i buoni pasto, il riscaldamento d’inverno e il raffrescamento d’estate.

– Voglio un bagno pulito con sapone, carta igienica, asciugamani e il bidet, perché se mi scappa, voglio anche pulirmi e lavarmi.

– Voglio la chiamata diretta dei DS dagli insegnanti e non viceversa, perché è più democratico che 100 scelgano uno e non che uno ne scelga 100.

– Voglio aule accoglienti e non fuori norma, una scuola sicura e soprattutto uno stipendio che tenga conto del mio titolo di studio e della responsabilità dell’incolumità di 25 ragazzi o bambini.

– Non voglio più fare niente a casa che riguardi la scuola, soprattutto la domenica, come oggi (vedi foto: 200 alunni equivale a 200 disegni da correggere ogni settimana).

– Se ho più scuole, dovete pagarmi anche il tempo necessario per andare da una scuola all’altra e voglio andarci con l’auto di servizio.

– Infine voglio un datore di lavoro (il Ministro) che abbia un titolo di studio non inferiore al mio, quindi per lo meno laureato (siamo nel settore pubblico e lo pretendo).

Se avremo tutto questo, allora firmate pure il nuovo contratto. Altrimenti non lo firmate o, almeno, #noninmionome.

Prof. Fabio Macchia

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