Contratto. Cisal Confedir: almeno 210 euro a dipendente, vi spieghiamo perché. Diffida per avere gli arretrati

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I dipendenti pubblici non sono figli di un dio minore, meritano lo stesso rispetto di tutti gli altri lavoratori: per questo, secondo noi è propedeutico alla firma del contratto bloccato dal 2008 che il Governo garantisca il recupero dell’inflazione indicizzata, da calcolare da settembre 2015, l’applicazione di un aumento adeguato, l’indipendenza dei contratti di categoria dalla legge, pur nel rispetto delle parti comuni al settore privato, riguardo delle direttive Ue sull’organizzazione lavorativa e il trattamento dei lavoratori.

A chiederlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, presente al tavolo Aran–confederazioni sindacali per l’avvio del tavolo, dopo 8 anni di blocco, del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici: il sindacalista autonomo, presente all’Aran nella delegazione Cisal-Confedir, ha detto che se si vuole individuare un percorso condiviso per l’avvio dei negoziati relativi a ciascun comparto e area, a seguito dell’approvazione definitiva del testo unico del pubblico impiego , è fondamentale chiarire da subito che “ci sono dei punti imprescindibili”.

Pacifico ha spiegato che “è fondamentale accordare il recupero dell’inflazione indicizzata, prendendo come base di partenza il mese di settembre 2015, così come ha stabilito la Corte Costituzionale : rispetto al blocco che perdura dal 2008, il Governo deve mettere a disposizione, come media, almeno 210 euro a dipendente: 105 sono relative all’adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale, prevista per legge, a cui si aggiunge una cifra analoga come aumento di categoria. È una somma decisamente più consistente degli 83 lordi a regime, di cui la maggior parte ancora da approvare con la Legge di Bilancio di fine anno, peraltro da assegnare solo, se va bene, dai primi mesi del 2018. Tanto che al momento possiamo contare sulla sicura copertura di appena 36 euro lordi medi a lavoratore ”.

“Nel calcolo – ha detto ancora Pacifico al tavolo delle trattative – i nostri governanti hanno anche dimenticato l’ultimo quadrimestre 2015. Sono soldi che devono essere ridati ai dipendenti, non possono finire nel dimenticatoio. Per questo abbiamo annunciato ricorso, sia per i dipendenti della Scuola , sia per i lavoratori della Pubblica Amministrazione , che ritireremo solo laddove la richiesta venga soddisfatta”.

Il sindacalista si è infine soffermato sulla “necessità di rendere indipendente il contratto dalla legge: si potrebbero sottrarre le parti comuni con il settore privato, alla luce della privatizzazione del rapporto di lavoro introdotta nel 1993. In ogni caso, qualsiasi norma che regola questo genere di rapporti, deve sempre aver il massimo rispetto di tutte le direttive emesse dall’Unione Europea su organizzazione e orario di lavoro, ampia informativa ai dipendenti, gestione delle ferie, congedo, pensioni e precariato. È bene che questa contrattazione generale e quelle poi a livello compartimentale ne tengano adeguatamente conto. La trattativa – ha concluso Pacifico – non può non tenerne conto”.

Oggi, nel corso dell’incontro Aran-Confederazioni sindacali, si è anche parlato della nuova composizione del macro-comparto della Conoscenza: vi faranno parte i lavoratori della Scuola, dove operano dirigenti, docenti, educatori, amministrativi, tecnici e ausiliari; l’AFAM, cui fanno capo direttori, docenti, coordinatori, assistenti, coadiutori; l’Università, nel quale svolgono le loro prestazioni lavorative dirigenti, elevate professionalità e personale amministrativo; i 21 Enti pubblici di ricerca che comprendono dirigenti, personale amministrativo e di ricerca.

Il giovane sindacato ricorda di aver messo a disposizione dei lavoratori i modelli di diffida per il recupero totale degli arretrati, attraverso lo sblocco dell’Indennità di vacanza contrattuale, da assegnare per legge.

L’intervista di Marcello Pacifico a Teleborsa:

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