Contrattazione di istituto, Anief organizza più di 50 incontri con RSU e TAS

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Comunicato Anief – Tra le materie oggetto di studio anche gli istituti dell’informativa e del confronto. Può partecipare chiunque voglia collaborare con il giovane sindacato che quest’anno ha raggiunto la rappresentatività.

Chi vuole, può ancora diventare terminale associativo Anieflink. Scarica il programma e il calendario.

L’anno scolastico è ormai cominciato e le RSU delle varie istituzioni scolastiche saranno impegnate nelle prossime settimane nella stesura e approvazione dei contratti integrativi d’istituto. Il contratto d’istituto è un accordo negoziale e pattizio, su specifiche materie, tra la parte datoriale pubblica, rappresentata dal dirigente scolastico, e i lavoratori, rappresentati dalla RSU e dalle OO.SS. rappresentative, con la limitazione alle sigle firmatarie del CCNL. Il Dirigente Scolastico può farsi assistere dal personale della scuola che lui ritenga necessario in sede di trattativa, come il DSGA o suoi collaboratori o altro personale titolare di specifici incarichi. La RSU, organo collegiale costituito da un numero di componenti che oscilla da un minimo di due a un massimo di sei, partecipa alle trattative nella sua veste di soggetto unitario, per cui assume le proprie decisioni a maggioranza e la posizione del singolo componente rileva solo all’interno della stessa ma non verso l’esterno, ove produce effetti vincolanti solo la volontà unitaria dell’organo collegiate adeguatamente manifestata.

Secondo le previsioni del CCNL 2016/19 la tempistica è abbastanza serrata: entro il 15 settembre si devono aprire le trattative ed entro il 30 novembre, con possibile proroga per i casi più problematici, si dovrebbe giungere alla sottoscrizione dell’accordo tra le parti. Chi lavora nel mondo della scuola sa bene che difficilmente ciò avviene: in un gran numero di istituzioni scolastiche la sottoscrizione arriva quasi a chiusura dell’anno, determinando per tutti i lavoratori una notevole incertezza sui compensi che riceveranno per gli incarichi aggiuntivi assunti o per lo svolgimento delle attività da retribuire con i fondi della scuola.

Compito del dirigente scolastico è non solo cercare di raggiungere l’accordo con le parti interessate, ma rispettare anche i tempi previsti e curare gli adempimenti successivi all’accordo: dall’acquisizione del parere dei Revisori dei Conti, all’inoltro della contrattazione integrativa d’istituto all’Aran e al CNEL, alla pubblicazione sul sito della scuola.

L’avvio del procedimento si realizza tramite la trasmissione da parte del DS dei dati e delle informazioni afferenti le materie della contrattazione integrativa elencate nell’art. 22 del nuovo CCNL, oltre quelle già stabilite dal CCNL 2007 (funzioni strumentali, incarichi specifici, collaboratori del DS, aree a rischio, attività complementari di educazione fisica ecc.). Questi documenti comprendono anche la scheda delle risorse finanziarie di competenza del DSGA. Il contratto integrativo deve essere corredato dalla relazione illustrativa stesa dal dirigente scolastico e dalla relazione tecnica di competenza del direttore dei servizi generali amministrativi.

Sono materie di contrattazione a livello di istituzione scolastica ed educativa ai sensi dell’art. 22 del CCNL 2016-19: l’attuazione della normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro; i criteri per la ripartizione delle risorse del fondo d’istituto; i criteri per l’attribuzione di compensi accessori, ai sensi dell’art. 45, comma 1, del d.lgs.  n.  165/2001 al personale docente, educativo ed ATA, inclusa la quota delle risorse relative  all’alternanza scuola-lavoro e delle risorse relative ai progetti         nazionali e comunitari, eventualmente destinate alla remunerazione    del personale; i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015; i criteri e le modalità di applicazione dei diritti sindacali, nonché la determinazione dei contingenti di personale previsti dall’accordo sull’attuazione della legge n. 146/1990; i criteri per l’individuazione di fasce temporali di flessibilità oraria in entrata e in uscita per il personale ATA, al fine di conseguire una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare; i criteri generali di ripartizione delle risorse per la formazione del personale nel rispetto degli obiettivi e delle finalità definiti a livello nazionale con il Piano nazionale di formazione dei docenti; i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione); i riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità delle innovazioni tecnologiche e dei processi di informatizzazione inerenti ai servizi amministrativi e a supporto dell’attività scolastica.

Tra le novità che il nuovo CCNL ha apportato si segnalano i criteri generali per la determinazione dei compensi finalizzati alla valorizzazione del personale, ivi compresi quelli riconosciuti al personale docente ai sensi dell’art. 1, comma 127, della legge n. 107/2015 in quanto viene modificato, parzialmente, il sistema della valorizzazione dei docenti così come delineato dalla legge n. 107/2015, cosiddetta “Buona Scuola”. Si prevede la possibilità di sottrarre, sia pure parzialmente, al dirigente l’assoluta discrezionalità nella definizione delle fasce di compenso per la valorizzazione dei docenti individuati in applicazione dei criteri deliberati dal comitato di valutazione; a costituire oggetto di contrattazione saranno, si badi bene, soltanto i criteri per la determinazione dei compensi.

A queste materie vanno aggiunte quelle previste dal CCNL 2006/09 eccetto quelle declassate a livello di confronto, ossia: l’articolazione dell’orario di lavoro del personale docente, educativo ed ATA, nonché i criteri per l’individuazione del medesimo personale da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo d’istituto;  i criteri riguardanti le assegnazioni alle sedi di servizio all’interno dell’istituzione scolastica del personale docente, educativo ed ATA;  i criteri per la fruizione dei permessi per l’aggiornamento;  la promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo e individuazione delle misure di prevenzione dello stress lavoro correlato e di fenomeni di burn-out.

Va infine ricordato che in ogni caso se il contratto integrativo contiene clausole in contrasto con altre di livello superiore, legislativo e/o contrattuale, o che comportino oneri non compatibili con le risorse a disposizione della scuola, queste sono colpite dalla sanzione della nullità e quindi prive di effetti giuridici (art. 40, c. 3, D.LGS. 165/01). Le eccezioni di nullità possono essere sollevate sia in fase di contrattazione integrativa di istituto dai soggetti partecipanti, sia in sede di controllo da parte del Collegio dei Revisori dei Conti, sia in fase di applicazione del contratto da chiunque risulti titolare di un interesse giuridicamente rilevante.

L’obiettivo del giovane sindacato è di riscrivere contrattazioni d’istituto “di qualità” attraverso il contributo delle RSU e TAS ANIEF . A tal fine dalla prossima settimana inizia il primo ciclo di formazione sulla materia della contrattazione d’istituto rivolta principalmente alle RSU e ai TAS ANIEF. Gli incontri saranno provinciali secondo un calendario fitto di cui sarà data comunicazione sia sul sito dell’ANIEF sia tramite comunicazione diretta agli interessati. Anief intende anche avviare un’operazione verità, scuola per scuola, che sveli quali posti siano realmente vacanti e disponibili in organico di fatto, quali posti di sostegno sono stati richiesti dalla scuola sull’organico di sostegno e mai assegnati e quali classi pollaio debbano essere ricondotte alla norma di legge, specialmente in presenza di alunni con disabilità grave certificata.

Il contratto d’istituto rimane lo strumento principe per valorizzare il personale a partire da chi si spende quotidianamente, spesso oltre il dovuto, per formare le generazioni del domani.

06 settembre 2018

Ufficio Stampa Anief

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