Consenso genitori anche per gite e sport, attacco all’autonomia dei docenti?

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comunicato Comitato Scuola di Possibile – La recente circolare Miur e il suo magniloquente secondo capoverso, dalla “libera sintassi” burocratica e dal significato decisamente poco comprensibile, sembra avere un contenuto tanto ambiguo quanto minaccioso.

Quali sono le “associazioni dei genitori” con cui l’Istituzione scolastica dovrebbe negoziare consenso per l’elaborazione del Piano Triennale dell’Offerta Formativa? Chi sarebbero i “portatori di interesse” con cui farlo? In che modo e in che senso questa “negoziazione”, questa “consultazione”, questo “sondaggio” può e deve diventare elemento cruciale per il Piano dell’Offerta Formativa?

Se, sotto le mentite spoglie di un linguaggio ingenuamente ambiguo, si prefigura una scuola che dipenda per la sua proposta formativa da una “utenza-clientela” contigua a dinamiche (economiche, ideologico-politiche o d’altro tipo) estranee al principio di autonomia dell’Istituzione scolastica, allora il messaggio della circolare ministeriale è grave: perché essa definisce, non nominandoli, gli “stakeholder” quali interlocutori condizionanti della progettazione curricolare, educativa, formativa e didattica.

Non sembra infatti che la circolare ministeriale, quando invita a considerare le “proposte” e i “pareri” di tutti i “portatori di interesse”, alluda ad una semplice idea di condivisione, o alla semplice necessità di costruire “comunità educante” con alunni e genitori: esigenze ed obiettivi naturalmente imprescindibili.

Ma la qualità della progettazione didattico-educativa, in quanto tale, ha per fine e fondamento proprio l’alunno in quanto tale, ovvero l’alunno come persona e futuro cittadino: fine e fondamento di una progettazione didattico-educativa non potrà mai essere un “portatore di interesse” esterno o estraneo alle specifiche esigenze di apprendimento e di maturazione, agli interessi, alle potenzialità, al “diritto al libero sviluppo” di ogni singolo alunno.

Con Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati, riteniamo che autonomia dell’Istituzione scolastica, l’indipendenza conseguente della dimensione formativa da considerazioni strumentali, libertà di insegnamento e apprendimento, tutela e qualità della professionalità docente sono tutte realtà intimamente collegate. Sono le condizioni necessarie a garantire diritto allo studio per tutti e il rispetto verso l’individualità irripetibile di chi cresce e impara.

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Attività PTOF non obbligatorie, Miur: serve consenso genitori

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