Condono fiscale, Conte assicura: rileggerò il testo riga per riga

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La pace fiscale prevista dalla manovra Finanziaria sta creando frizioni e assume i toni del giallo, ma il presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha fatto chiarezza

I Fatti

A lanciare l’allarme è stato ieri sera il vice presidente del Consigli Luigi di Maio che, dagli studi di Porta a Porta, aveva detto che il testo del Decreto fiscale collegato alla Manovra arrivato al Quirinale per la firma era diverso da quello approvato lunedì scorso in Consiglio dei Ministri. Una manina misteriosa aveva notte tempo modificato il testo diretto al Quirinale.

La smentita del Quirinale

Chiamato in causa, dagli uffici della presidenza della Repubblica è arrivata subito una precisazione: qui, non c’è traccia del testo. Esiste anche un Tweet delle 21,08 lanciato dall’account ufficiale dell’ufficio stampa del Quirinale con cui si ribadisce che “il testo del decreto legge in materia #fiscale per la firma del Presidente della Repubblica non è ancora pervenuto al #Quirinale”.

A far scoppiare il caso e le reazioni di Luigi di Maio è stato il condono fiscale che consente a chi ne usufruisce di sanare le somme non dichiarate fino a un massimo di 100 mila euro, pagando il 20% delle tasse da versare, ma come scrive l’agenzia AdnKronos, Di Maio ha fatto riferimento all’ultima bozza circolata del decreto, dove il condono si allarga fino a diventare ‘tombale’. Non solo Irpef, Irap e contributi previdenziali, ma anche Iva e attività detenute all’estero. IN particolare, Di Maio si riferisce all’articolo 9 che si intitola ‘Disposizioni in materia di dichiarazione integrativa speciale’.

“C’è sia uno scudo fiscale sia la non punibilità per chi evade. E questo è un fatto gravissimo. Questo testo – precisa – non era concordato in Cdm. Non lo votiamo se non si cancella la parte sui capitali all’estero. C’è di tutto, c’è il reato di riciclaggio, c’è di tutto. Questa parte deve essere tolta. Questo è un condono fiscale alla Renzi, quindi questa norma non la voterò“.

I chiarimenti del capo del Governo

A chiarire cosa è accaduto è stato da Bruxelles il premier Giuseppe Conte. Informato delle criticità emerse nel decreto, il presidente del Consiglio ha bloccato l’invio ufficiale del testo al Quirinale. Il premier vuole infatti rivedere personalmente il provvedimento articolo per articolo. Fonti di Palazzo Chigi spiegano che il decreto fiscale, come è consuetudine, era stato anticipato ma solo in via meramente informale. Insomma il testo ufficiale non è ancora stato trasmesso al Presidente della Repubblica per l’esame, la firma e l’emanazione.

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