Concorso straordinario, 14 anni di lavoro precario non merita il quizzone. Lettera

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Inviato da Maria Beghelli – Gentile Signora Ministra Azzolina, sono Maria Beghelli – insegnante di sostegno, costruzioni, scienze e tecnologie applicate, gestione del cantiere e sicurezza degli ambienti di lavoro, storia dell’arte, storia dell’architettura, TTRG, matematica (all’occorrenza e senza laurea in matematica, ma sempre con grande successo visti i risultati degli alunni) pure abilitata alla professione di Architetto

avendo anche superato brillantemente l’esame di abilitazione professionale per completezza del ciclo di studi… e permetta, che programma di studio interessante, mi ha arricchito la mente e il cuore, quasi come il sorriso dei miei ragazzini di sostegno quando hanno capito le moltiplicazioni…!!!

Le scrivo perché per oltre dieci anni ho lavorato nelle scuole paritarie a partita iva, per diciotto euro lordi l’ora quando andava bene e poi a casa da giugno a settembre, senza stipendio, col commercialista da pagare.
Da altri quattro anni lavoro da supplente nella scuola pubblica quindi ancora senza la certezza del posto di lavoro. Per tutto questo tempo mi sono data da fare in tutti i modi, con grinta e dedizione, amando il mio lavoro, dedicandomi anche con ogni mezzo personale privato: PC personale, usato come registro elettronico quando in classe non c’è (molto spesso), tavoletta grafica, per comunicare online con la LIM, fotocopie fatte da casa, libri di testo comprati personalmente, materiale scolastico per i ragazzi più bisognosi e quant’altro, perché lei lo sa benissimo che fare sostegno significa essere disponibili a trecentosessanta gradi soprattutto dove la scuola non arriva, offrendo anche i mezzi personali, privati, quando si lavora nelle paritarie e voi da lassù, lo sottolineo, lo sapete benissimo che sono ambienti di “recupero dispersione scolastica” fantastici, con una valenza gigante a livello sociale, che vivono con le briciole… e noi del sostegno siamo così, e noi delle paritarie siamo così e facciamo, di tutto e di più, in silenzio e senza mettere in imbarazzo chi non può, chi ha problemi, difficoltà, trascorsi non lineari, offrendo del nostro, sempre, credendo in questa missione, sempre, disponibili più che mai, ben oltre il contratto di lavoro.

Ho lavorato per tutti questi anni senza certezze, ora nel sostegno, ora su materia, quasi sempre anche come commissario per gli esami di stato in estate.
Vi sono servita? Vi sono andata bene?
Ciò nonostante sono e resto precaria, con l’incubo di non sapere a settembre dove finirò e a fare quale materia… Senza sapere se rivedrò i miei ragazzini e i miei colleghi di lavoro.
Ho appena speso seicento euro per i ventiquattro crediti, ne ho presi ventisette (no comment) e altri duecentodieci euro per l’iscrizione al TFA del sostegno a Padova, rimandato, rimandato rimandato.
Inoltre, mi dicono i colleghi che stanno già facendo il TFA, chissà se ti pigliano alla selezione, perché è un quiz e si viene selezionati ancora prima di essere formati…
E il concorso straordinario? È addirittura un quizzone!!!
Ottanta quesiti in ottanta minuti a una persona di cinquantatrè anni che non ha più la memoria di una ventenne, diciamocelo, che si trova a dover imparare a memoria ‘se lo psicologo canadese Albert Bandura ha studiato l’apprendimento dal punto di vista sociale, relazionale , imitativo o costruttivo’ – ‘se il noto linguista che teorizza l’esistenza di una grammatica universale è Jerome Brunner, Jean Piaget, Noam Chomsky o Ludwig Wittgenstein’ – ‘se la cosiddetta strange situation è stata studiata da Mary Ainsworth, John Bowlby, Mary Mayn o Erik Erikson’… Continuo?
Sono migliaia di domande di tal portata…
E come la mettiamo con l’inglese? J’ai étudié le français tout au long de ma carrière scolaire … Perché mai dunque mi interroga in inglese?
Ma guardi, mi interroghi pure in inglese, ho fatto il corso di inglese di base a mie spese e i programmi del PC li uso tutti in inglese da decenni, in particolare Autocad ottocentoquaranta ore di corso per insegnare ai geometri che le assicuro non mi ha pagato la scuola…
Perché Lei vuole che io superi il quizzone ?

Libri pieni, e sottolineo pieni di quiz botta – risposta, che ho acquistato sperando di trovare dei contenuti formativi (!!!!) e che costano trenta, cinquanta euro l’uno e ne ho comprati tanti uno più astruso dell’altro!!!!!
Ma perché? Abbia pazienza Ministra ma ad un certo punto mi sono chiesta ‘perché?’
Ma è questo il contenuto che deve alloggiare nella testa di un bravo docente per essere ritenuto tale?!!!
Quest’anno mi permetta, in questa situazione emergenziale, facendo sostegno alla scuola media, – situazioni di povertà, fragilità, bisogno, perdita di lavoro dei genitori, famiglie di stranieri appena arrivate in Italia in difficoltà, bambini che hanno bisogno di tutto, dal materiale scolastico alla merenda a ricrezione – insieme ai colleghi ho raggiunto e fatto connettere e fornito indicazioni, materiale, supporto, sostentamento a decine di bambini, alle loro famiglie, a ragazzini che mi hanno contattata per chiedere aiuto e che non sono nemmeno miei studenti !!!!!!!
Non è facile essere a disposizione sempre a trecentosessanta gradi per tutti, cara Ministra, avendo anche famiglia e figli, sa? Sarebbe più facile col posto fisso, si dormirebbe più tranquilli la sera e ci sarebbero più risorse da utilizzare.
Ma chi ama il suo lavoro lo fa bene, comunque e sempre e con impegno e lei Ministra pur avendo studiato sostegno probabilmente non sa nemmeno vagamente, quanto noi insegnanti precari, soprattutto di sostegno, facciamo, che va ben oltre quello che è il nostro ruolo… Altrimenti non mi spiego questo accanimento del quizzone.

Non so se sono più rabbiosa o demotivata; come me sono in tanti ad essere scoraggiati e delusi di fronte alla selezione a crocette. Sono triste, sono rassegnata e mi dispiace ma non posso piegare la mia intelligenza a un simile sforzo mnemonico inutile, mi lasci sottolinare la parola INUTILE, quando ho ancora molto da imparare su materie interessanti e utili, per aiutare i miei ragazzi…
Devo studiare le funzioni esponenziali per aiutare Camilla, devo scrivere una miniguida facilitata di Thinglink per aiutare Giovanni e Ibrhaima che capisce poco l’italiano, devo ripassare il linguaggio dei segni perché il corso di secondo livello inizia a settembre, e me lo pago, perché noi precari non abbiamo diritto ai cinquecento euro e devo ancora far capire bene a Nassreddine e Harveer le frazioni…
Non ho tempo per queste informazioni vuote, prive di valore e che mi farebbero perdere il buon umore e l’entusiasmo che ho.
Soprattutto non ho tempo perché ora, in questa situazione emergenziale si lavora molto di più che non in presenza, e sono anche quest’anno commissario interno per esami di stato alle superiori… quando troverei il tempo per studiare a memoria le domande del mostruoso quizzone?
Coi soldi spesi per i libri suddetti potevo comprare carta e colori, quaderni e materiale per i miei ragazzini di scuola… sarebbero stati spesi meglio. Lei cosa ne pensa?

La saluto e le auguro buon lavoro.
Maria Beghelli precaria da 14 anni.

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