Concorso scuola, Pittoni: con “domicilio professionale” stop a trasferimenti forzosi docenti

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Il progetto leghista dei nuovi concorsi per docenti è illustrato dal Sen. Pittoni, Presidente della VII Commissione Istruzione al Senato. Concorsi su base regionale ed elezione del domicilio professionale nella regione scelta. 

Il “domicilio professionale” implica che il docente sceglie la regione in cui svolgere il concorso a carattere regionale e con esso si impegna a rimanervi per tot tempo.

Al momento il Decreto Legislativo, come modificato dalla legge di Bilancio 2019, quantifica questo periodo di tempo in 5 anni (l’anno di immissione in ruolo + i 4 successivi).

Il docente sarà vincolato non solo alla regione, ma anche alla scuola e al tipo di posto o classe di concorso.

Il docente è tenuto a rimanere nella predetta istituzione scolastica, nel medesimo tipo di posto e classe di concorso, per almeno quattro anni, salvo che in caso di sovrannumero o esubero in applicazione dell’art.33 commi 5 e 6 della legge 104/92, limitatamente a fatti sopravvenuti successivamente al termine della presentazione delle istanze per il relativo concorso

Non si tratta di cambiare la residenza, circostanza su cui si potrebbe invocare l’incostituzionalità, spiega il Sen. Pittoni, ma “ho pensato di sostituire la residenza con il domicilio professionale, di ispirazione europea, che è indipendente dalla residenza. Si può infatti eleggere nella regione preferita in libertà, e rappresenta una scelta di vita e un primo fattore di equilibrio

In questo modo il docente sceglie la regione sulla base del proprio grado di preparazione, in rapporto alla media degli iscritti o in base ai posti disponibili.

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