Concorso scuola docenti, per filosofia (Area 6): doppia prova e in 16 minuti approfondimenti di secoli di storia e ampi argomenti teorici

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Coord. Naz. TFA – I problemi nella preparazione, svolgimento e correzione di questo concorso 2016, sottolineati fin dall'inizio dal CNT, stanno giustamente infine giungendo all'attenzione della stampa e dell'opinione pubblica.

Coord. Naz. TFA – I problemi nella preparazione, svolgimento e correzione di questo concorso 2016, sottolineati fin dall'inizio dal CNT, stanno giustamente infine giungendo all'attenzione della stampa e dell'opinione pubblica.

Desideriamo ricordare alcuni punti fondamentali di questa vicenda senza precedenti nella storia dei concorsi pubblici della scuola, che come ha titolato il Corriere della Sera rischia di buttare via anni di studio (ma anche di esperienza) dell'aspirante nuova classe docente italiana:

•   la selezione era aperta solo agli abilitati (quindi si presuppone già formati dallo stato italiano attraverso le università e i tirocini obbligatori) e non più a tutti indistintamente;
•   la gestione è stata interamente informatica e appaltata ad un ente privato, il Cineca (che aveva  già collaborato con il MIUR, senza a dire il vero brillare particolarmente, in occasione delle prove pre-selettive del TFA);
•   mentre per gli idonei del precedente concorso 2012 non era previsto un limite e sono stati tutti immessi in ruolo con il recente piano straordinario di assunzioni, viene questa volta previsto un limite ristretto del 10% (anche in cdc in cui gli ammessi all'orale sono già meno dei posti a disposizione);
•   le prove scritte si sono svolte su computer con tempi ridotti della metà rispetto al precedente concorso, a fronte di domande più ampie e complesse (la cui assurdità rispetto alle tempistiche previste è stata messa in luce da diversi autorevoli studiosi, come lo storico Galli della Loggia relativamente alla cdc A19 sempre sul Corriere del 16 maggio, che ha chiesto di conoscerne gli autori non ancora comunicati dal MIUR).

Per quanto riguarda in particolare l'ambito disciplinare 6 creato con il recente riordinamento delle classi di concorso (A18 Filosofia e Scienze Umane – A19 Filosofia e Storia), le problematiche specifiche emerse sono molte, denotando un quadro ancora più complesso per delle categorie già penalizzate dal sovrannumero che si è accumulato negli anni, rispetto a dei posti di docenza e delle ore in cattedra progressivamente diminuite negli anni per una scelta politica. Ci permettiamo di ricordare in questa sede alcuni dei più gravi elementi emersi in questi mesi (in una situazione in cui ancora la quasi totalità delle regioni attende i risultati della correzione delle tree prove scritte svoltesi tra il 16 e il 18 maggio):

•  a differenza degli altri ambiti disciplinari, sia la A18 che la A19 hanno sostenuto una doppia prova scritta in due giorni distinti, con un numero di tracce doppio rispetto a quasi tutte le altre classi di concorso (mentre le tempistiche di svolgimento sono rimaste identiche);
•   in tutte le prove scritte, avendo a disposizione circa 16 minuti per rispondere, veniva richiesto l'approfondimento o di secoli di storia o di ampi argomenti teorici o di approcci interdisciplinari, che anche per la particolarità di materie basate sul ragionamento, non poteva essere svolto in maniera esaustiva (senza avere anzi neanche il tempo di rileggere);
•   le domande della prova comune di filosofia sono state quasi per intero ispirate da autori e problematiche della filosofia contemporanea che difficilmente vengono realmente svolti e trattati nella aule scolastiche (non solo negli istituti tecnici, ma anche nei licei);
•   le tracce della prova di storia contenevano in parte riferimenti storiografici ambigui a concetti espressi in inglese (con anche un errore grammaticale) che non corrispondono in maniera univoca nella bibliografia ad argomenti definiti e chiari (national building, warfare), in parte quesiti tratti dalla quarta di copertina di libri di recente pubblicazione (sulla storia degli anni '60);
•   la correzione della prova comune di filosofia è stata per scelta del MIUR affidata per entrambe le cdc ai docenti della ex-A037 (Filosofia e Storia), quindi i colleghi della A18 vedranno i loro compiti corretti da docenti che non insegnano le loro materie negli ordini di scuole in cui si insegna Filosofia e Scienze Umane, non conoscendo quindi gli standard richiesti (e ad esempio in Liguria questo ha fatto sì che sia stata ammessa 1 sola candidata alla prova orale!).

Ora la situazione paradossale che si sta presentando è questa: in un concorso riservato per la prima volta ai soli abilitati non vengono ammessi all'orale percentuali mai riscontrate prima, altamente inferiori ai posti in teoria messi a bando (ma sulla corrispondenza dei fabbisogni dichiarati rispetto alla situazione reale delle disponibilità sussistono parecchi dubbi fin dall'istituzione dei TFA sulla base ad un fabbisogno che si è dimostrato del tutto immaginario). Il che vuol dire che in molte cdc l'anno prossimo si dovrà di nuovo ricorrere sicuramente ai supplenti annuali. Ma non era un concorso per coloro che dovevano essere già selezionati e preparati? Non si voleva davvero risolvere la "supplentite" che tanti danni causa alla continuità didattica? Come è possibile che ad esempio nell'ambito disciplinare 6 la percentuale degli ammessi agli orali in Liguria e Puglia sia finora inferiore al 20%?
Analfabetismo di ritorno post-abilitazione per i candidati o forse qualcosa non ha funzionato, in questo concorso gestito con modalità poco chiare?

Vogliamo in conclusione ricordare:
•   i grossi ritardi con un bando arrivato dopo tre mesi rispetto a quanto più volte annunciato dalla ministra e tempi di correzione che andranno ben oltre quanto annunciato in sede di comunicati stampa dal ministero, facendo saltare le immissioni promesse da settembre;
•   le modalità di correzione interamente informatizzate fornite alle commissioni che stanno creando errori e confusioni grossolane e gravi (scambi di codice, griglie di valutazione sbagliate), infatti sui siti degli USR si susseguono rettifiche su rettifiche;
•   la mancanza di adeguata comunicazione alle commissioni sottopagate sulle modalità di svolgimento della prova, che stanno evidentemente correggendo e bocciando sulla base delle esperienze dei precedenti concorsi (tanto che la completezza è stata scelta dalla maggior parte delle commissioni come indicatore principale);
•   soprattutto il calcolo sbagliato dei tempi e delle tipologie di domande previste per questo concorso.

La situazione che si sta creando rischia di tagliare fuori dalla scuola pubblica una buona parte di una futura classe docente qualificata che non può essere considerata quasi interamente non preparata, dopo essere stata formata (dietro lauto pagamento) dallo stesso stato che ora si permette di buttare questi anni nella nostra vita nel cestino.

Il Coordinamento Nazionale TFA continua a denunciare quanto sta avvenendo ed è a disposizione per fornire ulteriori dati e dettagli.

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