Concorso riservato 2018 (percorso FIT): anno di formazione

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I docenti ammessi al terzo anno FIT, come riferito, svolgono l’anno di prova nel corso del medesimo percorso annuale di formazione e tirocinio, secondo quanto previsto dal DM 984/2017.

Come comunicatoci dalla Uil, il Miur sta predisponendo una nota che definisce le modalità per lo svolgimento dell’anno di formazione e prova per il personale docente ammesso al percorso annuale FIT a. s. 2018/19.

Colloquio finale

I docenti ammessi al III anno FIT svolgono le previste attività formative e sostengono un colloquio finale davanti alla Commissione di valutazione.

Per essere ammessi al colloquio finale, i docenti FIT dovranno svolgere  almeno 180 giorni di servizio, di cui almeno 120 di attività didattica.

Per i docenti in part time i suddetti giorni si riducono in proporzione.

Commissione di valutazione

Il colloquio, come suddetto, si svolge innanzi ad una commissione di valutazione composta dal dirigente scolastico, che la presiede, da due docenti scelti dal collegio docenti, uno scelto dal consiglio d’istituto e dal docente con funzione di tutor (tale commissione corrisponde, solo per i docenti ammessi direttamente al III anno FIT, al Comitato di valutazione).

Delibera superamento anno

La delibera di superamento dell’anno non è di competenza del dirigente scolastico, come per gli assunti da GaE e da concorso 2016, ma della commissione di valutazione.

Per approfondire leggi Neoimmessi in ruolo da concorso 2018: come si svolge anno di prova FIT , dove abbiamo affrontato l’argomento.

Criticità

La Uil ha sottolineato alcune criticità che riportiamo di seguito.

Nel corso del confronto il testo dell’amministrazione è stato migliorato rispetto a quello iniziale. Restano comunque delle criticità che la UIL Scuola ha rappresentato.

Mettere tutto il “peso” della retribuzione aggiuntiva del tutor a carico del fondo di istituto è una indebita invasione nella contrattazione tra le parti che sarebbe mortificata da scelte eterodirette

Per realizzare questa che è una misura di sistema è necessario prevedere risorse specifiche che non gravino su quelle a disposizione delle scuole.

Inoltre, la rigida regolamentazione delle attività di “osservazione” da parte del tutor, oltre a limitare l’autonomia organizzativa delle scuole, non tiene conto di una formazione mirata del personale interessato.

E comunque per la UIL resta il fatto politico. Non è possibile che due docenti, entrambi nominati in ruolo nello stesso anno, seguano due procedure diverse ai fini del superamento dell’anno di formazione e prova: uno ha due possibilità per la conferma in ruolo, l’altro, in caso di esito negativo, non ha più chance.

Per la UIL c i sono contraddizioni normative che meriterebbero un approfondimento ulteriore, anche al fine di prevenire un sicuro contenzioso

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