Concorso a preside. Gli errori nella batteria dei test potrebbero invalidare la prova
red – A sostenerlo è il Prof. Carlo Marzuoli, Ordinario di Diritto Amministrativo alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, intervistato dall’associazione ADI.
red – A sostenerlo è il Prof. Carlo Marzuoli, Ordinario di Diritto Amministrativo alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Firenze, intervistato dall’associazione ADI.
Secondo Marzuli la presenza di diverse risposte manifestamente errate e le domande la cui risposta non può essere considerata “oggettiva”, ma opinabile, fa correre il rischio di "pregiudicare l’intera procedura e di determinare un diffuso contenzioso dinanzi al giudice amministrativo".
E ciò nonostante la volontà da parte del MIUR di escludere dall’estrazione finale i quesiti che contengono refusi o formulazioni ambigue
Secondo Marzuli, infatti, la batteria dei test "condiziona le modalità di preparazione alla prova e non deve perciò essere fuorviante. Insomma: non vi possono essere errori".
L’unica soluzione che possa impedire un contenzioso è la correzione dei quesiti che sono stati pubblicati. "Occorre non solo che i quesiti predisposti siano oggettivamente corretti, – conclude nell’intervista – ma che siano anche previamente pubblicati nella versione corretta, affinché i candidati abbiano la possibilità di orientarsi nel modo appropriato".