Concorso Dsga, diplomati facenti funzioni pronti al ricorso

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Dal Miur nessuna sanatoria per chi gestisce centinaia di scuole, ma è senza laurea. “Il Miur ci sfrutta da decenni, ora basta!”

Alcuni di loro vantano persino un servizio continuo di vent’anni sul ruolo, per questo non accettano la probabilità di concorrere ai posti senza alcun beneficio. “Il Miur ci ha sfruttato per anni, tra l’altro senza darci giusti compensi, e ora che fa? – s’interroga una Dsga facente funzioni in una scuola milanese – Neanche una riserva di posti!” Per farsi assumere definitivamente i facenti funzione dovranno affrontare il concorso ordinario.

Una riserva dei posti pari al 20%, infatti, è prevista per i Dsga laureati, ma non per quelli diplomati, mentre la legge Madia, ancora operativa, consentirebbe a quest’ultimi di ricevere una riserva di posti.

In passato – aggiunge la dirigente facente funzioni che preferisce restare anonima – molti di coloro che si trovavano nella nostra posizione hanno ottenuto il ruolo tramite corso-concorso e relativa graduatoria, attraverso test selettivi in base ai posti messi a disposizione. Dall’attuale governo, invece, abbiamo trovato un muro incomprensibile. Eppure, per anni abbiamo tenuto in piedi l’amministrazione di centinaia di scuole con professionalità e umiltà, ci siamo aggiornati di tasca nostra e abbiamo ottenuto soltanto un compenso differenziale fra la posizione di assistente amministrativo e la prima posizione di dsga. I sindacati non ci tutelano, il ministro è sordo ai nostri appelli, mentre quando era alla guida dell’ufficio scolastico di Milano ha assunto 21 di noi. E’ possibile non permettere una sanatoria a 300 dirigenti sui 2.500 posti che saranno messi a concorso? L’unica possibilità, dunque, è l’impugnativa del bando”.

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