Concorso DS, uno Stato di Diritto non può calpestare la legge 104/92. Lettera

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Inviato da Sara Colatosti – È stata da poco pubblicata la graduatoria dei vincitori del “Concorso dirigenti scolastici 2017” con le relative rettifiche.

Ora si dovrà affrontare la fase successiva che riguarda l’assegnazione della regione, in base alle preferenze espresse da ogni vincitore del concorso.

Nonostante le numerose E-mail, PEC e colloqui con i Sindacati i criteri non terranno, minimamente, conto, in fase di scelta Regionale, delle precedenze previste dalla legge 104/92.
A questo punto chiedo, gentilmente e pubblicamente, un confronto diretto con il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca , con il Ministro per le Pari Opportunità, con le sigle Sindacali, con tutti coloro che a qualsiasi titolo hanno e fanno tuttora parte del tavolo tecnico che ha redatto i criteri di assegnazione ai ruoli regionali.

Chiedo che ognuno dei partecipanti si assuma la propria responsabilità di quella che è la decisione di non applicare la tanto acclamata Legge 104/92. Una legge nazionale che, a quanto pare, rischia di essere disattesa proprio dallo Stato italiano che l’ha voluta, votata e divulgata nel mondo intero.
Una legge che non deve essere vista come un bell’abito da sfoggiare, una bandiera da sventolare, ma una legge che deve essere attuata da tutti, in primis dallo Stato. Anzi ritengo che i rappresentanti dello Stato devono essere per primi chiamati ad eseguire ciò che sono le disposizioni di legge, come ogni buon genitore deve essere un ottimo esempio per i suoi figli.

Le persone (e non i soggetti), sulle quali ricadrà la non applicazione della L. 104/92 sono: persone con 104 personale, sottoposte ogni mese a terapie, persone con 104 familiare con figli affetti da disabilità, persone con 104 familiare con genitori con svariate patologie, “PERSONE” non soggetti, persone di cui la lista è infinita.
In uno Stato di Diritto è paradossale che sia stato necessario dover redigere una Legge per far si che il suo popolo sia capace di riconoscere dei benefici lavorativi, genitoriali e fiscali. Ma ancor più paradossale è il dover ricordare ad uno Stato di Diritto di non poter calpestare una legge, la Legge 104/92.

Da persona e da futuro Dirigente sarà mio compito difendere la Legge 104/92 e Voi, signori Ministri, dopo l’emanazione dei criteri di assegnazione regionale potrete affermare di averlo fatto?

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