Concorso dirigenti scolastici, Pittoni (Lega) ai sindacati: iter lungo. Fronte comune per superare criticità

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comunicato Pittoni (Lega) – «Un fronte comune con chi rappresenta i dirigenti scolastici, per affrontare insieme le criticità che si stanno condensando in particolare dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Regolamento del concorso che disattende l’appello a velocizzare l’iter per coprire già dall’anno scolastico 2018/2019 i buchi nel settore».

L’ha chiesto Mario Pittoni, responsabile federale Istruzione della Lega Nord, intervenendo all’iniziativa promossa questo lunedì dai responsabili nazionali dei presidi di Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua e Snals Confsal, al Centro congressi Cavour di Roma, per rappresentare la difficile situazione della categoria.

«Avevo inoltrato personalmente – ha spiegato Pittoni – al ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli la richiesta di un accorciamento dei tempi del concorso, così da garantire la disponibilità di nuovo personale già nel 2018. Il Regolamento, invece, va addirittura in direzione opposta.

Accogliendo un invito non vincolante del Consiglio di Stato, dopo la conclusione del tirocinio (quattro mesi) i candidati, per poter accedere al colloquio finale, dovranno sostenere anche una prova a carattere tecnico-pratico sulle materie oggetto dei moduli formativi, presentando alla fine una relazione scritta sull’attività svolta nel tirocinio. Risultato: nell’anno scolastico 2018/2019 le scuole di molte regioni (a partire da Friuli Venezia Giulia, Liguria, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte) disporranno di poco più della metà dei presidi necessari a garantire il servizio.

Il dubbio a questo punto è che il grave ritardo sia legato a scelte di risparmio economico, alla faccia dei miliardi in più per la scuola sbandierati dai governi Renzi e Gentiloni, sistematicamente smentiti dal DEF (Documento di Economia e Finanza). Non servivano infatti grandi rivoluzioni che, come s’è visto, rallentano solo l’iter concorsuale. Era sufficiente aggiornare il vecchio meccanismo su base regionale, affinché la “severità” di alcune commissioni non penalizzi il territorio interessato, puntando su una selezione che tenga conto della disomogeneità di valutazione in ambito nazionale, magari ispirata al progetto che abbiamo depositato per i docenti, basato su graduatorie regionali a scorrimento.

Basta “idoneità”: l’accesso al posto (dopo aver scelto in assoluta libertà la regione dove candidarsi, in ossequio a Costituzione e normativa europea) dipenda dalla posizione in lista, sulla base del punteggio acquisito in un confronto alla pari con gli altri iscritti nella regione. Se servono 50 dirigenti scolastici, si prenderanno i primi 50. Se ne occorrono 100, si collocheranno i primi 100. Senza più – ha concluso Pittoni – i “vuoti” attuali».

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