Concorso Dirigenti Scolastici: i motivi di un rinvio

Di Lalla
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di Luigi Gaudio – Purtroppo, dietro alcune decisioni che hanno pesanti ripercussioni sulle scuole, quindi sul futuro dei nostri figli, ci sono talvolta freddi calcoli ragionieristici. È il caso del Concorso Dirigenti Scolastici, caso in cui alle ragioni di una buona scuola per il nostro futuro si antepongono le ragioni della cassa. Ma veniamo ad una analisi più dettagliata di quali possono essere i motivi di un ritardo così assurdo.

di Luigi Gaudio – Purtroppo, dietro alcune decisioni che hanno pesanti ripercussioni sulle scuole, quindi sul futuro dei nostri figli, ci sono talvolta freddi calcoli ragionieristici. È il caso del Concorso Dirigenti Scolastici, caso in cui alle ragioni di una buona scuola per il nostro futuro si antepongono le ragioni della cassa. Ma veniamo ad una analisi più dettagliata di quali possono essere i motivi di un ritardo così assurdo.

Sicuramente il protrarsi della controversia relativa al Concorso Dirigenti precedente in Sicilia ha un suo peso: come è possibile infatti avere le idee chiare sui posti a disposizione in Sicilia fino a quando non si dirime l’incertezza sulla sorte di quei 416 presidi, che già sono dirigenti da anni, ma qualcuno vorrebbe metterlo in discussione?

Ma veniamo ad una disamina sul livello nazionale. Ad agosto il MIUR scriveva nel Comunicato Stampa ufficiale del 4 agosto 2010 (è ancora sul sito del Ministero): “Un nuovo concorso per Dirigenti scolastici: Sarà bandito entro l’anno 2010 un nuovo concorso per Dirigente scolastico. I posti saranno 2.800.” In seguito a questa cifra approssimativa era seguita una ancora più specifica: 2871.

Ad ogni operatore minimamente informato delle cose di scuole, queste cifre non appaiono assolutamente “gonfiate”, in quanto è presumibile che, una volta terminate tutte le procedure concorsuali, ce ne saranno anche di più di posti vacanti. Tuttavia l’ipotesi di questo articolo è la seguente: qualcuno si è spaventato di questi numeri. Non c’è nessun’altra spiegazione possibile.

Non stiamo parlando delle spese per le commissioni di esame, che pure saranno rilevanti, ma son pur sempre SPESE TEMPORANEE. Stiamo parlando di esborsi definitivi, che riguardano il resto della vita (se consideriamo anche la pensione) di molti lavoratori. Qualcuno nelle alte ragionerie statali ha fatto un po’ di conti. Proviamo ad entrare nella sua testa e ha scrivere quello che potrebbe aver pensato:

“Oggi noi paghiamo 8500 stipendi da dirigente. Non importa se 1500 circa di questi hanno una specie di “bonus”, dovuto alla reggenze che il dirigente in questione si accolla. Sta di fatto che, con una previsione di 2800 nuovi dirigenti, saranno coperti tutti i posti vacanti di dirigenza, e noi saremo costretti a pagare non 8500 dirigenti, ma 10000. Abbiamo fatto così tanta fatica a risanare le casse dello stato, e ora qualcuno ce le svuoterà di nuovo. Cosa si può fare per evitare questo? Anzitutto, rimandando il più possibile l’emanazione del bando, in modo che poi sia costretto a pensarci qualcun altro. Poi, costringendo il MIUR (anche se non è compito suo diretto, ma degli Enti Locali) al ridimensionamento, accorpando, per esempio, le Direzioni Didattiche e le Scuole Medie Statali di un comune, in un unico Istituto Comprensivo”

Forse queste parole suoneranno tristi a chi tutti i giorni deve fare i conti con il preside reggente che non c’è, perché materialmente non possiede il dono dell’ubiquità, a chi deve fare il suo lavoro, in quanto vicario, eppure è pagato esattamente come tutti gli altri docenti (ha cioè tutti gli oneri, e ben pochi onori), a chi risente di questa mancanza perché E’ OGGETTIVAMENTE essenziale la figura del Dirigente in una Istituzione Scolastica, e questo lo dicono tutti gli studi (e lo dice anche lo stesso ministro)

Come dicono i milanesi:”a pensare male si fa male, ma si indovina”

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