Concorso Dirigenti, Lazio non come Lombardia. Giudici “buste rispettano anonimato”

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Le buste usate per il concorso nel Lazio hanno garantito l’anonimato. A decretarlo il Tar Lazio nella sentenza n. 219 del 09 gennaio 2014 e a darne notizia Francesca De Nardi tramite Italia Oggi.

Infatti, le buste erano colorate e foderate al loro interno da carta nere, rendendo imperscrutabile il contenuto. Quindi, le buste hanno superato la prova della trasparenza in controluce.

Le buste usate per il concorso nel Lazio hanno garantito l’anonimato. A decretarlo il Tar Lazio nella sentenza n. 219 del 09 gennaio 2014 e a darne notizia Francesca De Nardi tramite Italia Oggi.

Infatti, le buste erano colorate e foderate al loro interno da carta nere, rendendo imperscrutabile il contenuto. Quindi, le buste hanno superato la prova della trasparenza in controluce.

Alcuni aspiranti Dirigenti avevano, inoltre, segnalato l’uso di buste di colore diverso in base alle sedi, determinando una presunta "riconoscibilità" dei candidati, per gruppi. Ma i giudici  non hanno seguito il ragionamento dei docenti che hanno presentato ricorso, ritenendo che l’anonimato veniva comunque garantito.

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