Concorso Dirigenti: adesso i precari vogliono partecipare

Di Lalla
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red – Il Comitato Insieme x la Scuola ha elaborato un documento in cui, in seguito alla sospensione da parte del Tar Lazio della parte del bando di concorso che fa riferimento al requisito del servizio di ruolo prestato per essere ammessi a partecipare alla selezione, si richiede di annullare tutto il bando, riaprendo a tutti i termini per la partecipazione.

red – Il Comitato Insieme x la Scuola ha elaborato un documento in cui, in seguito alla sospensione da parte del Tar Lazio della parte del bando di concorso che fa riferimento al requisito del servizio di ruolo prestato per essere ammessi a partecipare alla selezione, si richiede di annullare tutto il bando, riaprendo a tutti i termini per la partecipazione.

La vicenda: viene bandito il concorso per 2836 posti di dirigente scolastico, le cui prime prove di selezione avverranno il prossimo 12 ottobre. Venivano richiesti ai partecipanti, tra i requisiti, almeno 5 anni di servizio prestato nella scuola come docenti di ruolo e la laurea quinquennale. Hanno però presentano la domanda di partecipazione anche circa 400 docenti che hanno 5 anni di servizio “misto”, tra di ruolo e precario, o solo precario e, per loro conto, l’Anief ha avanzato un ricorso presso i giudici del TAR Lazio. Infatti una direttiva dell’Unione Europea stabilisce che il servizio prestato come precario debba essere valutato come servizio effettivo.

“D’altronde sono tutti colleghi abilitati con anni di esperienza, perché non potrebbero diventare dirigenti?” ha dichiarato il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico.

E dunque, per la prima volta in Italia, al concorso a preside potranno partecipare anche i docenti precari . Il Tar Lazio infatti ha sospeso la parte del bando di concorso che fa preciso riferimento al requisito del servizio di ruolo prestato per essere ammessi a partecipare alla selezione.

“Ma un procedimento concorsuale che reca nel Bando un’ irregolarità ai sensi della normativa europea non dovrebbe essere annullato e ribandito ex novo riaprendo i termini concorsuali?” segnaliamo noi componenti del Comitato Siciliano Insieme x la Scuola chiedendo le dimissioni del Ministro di fronte all’ennesimo pasticcio, dopo la gaffes dei 976 questionari dello stesso concorso errati.

Se infatti altri docenti precari avessero voluto accedere al concorso ne sono stati esclusi ingiustamente. E adesso cosa fanno? Possono presentare ricorso anche loro? Lo vincerebbero?

Ci ritroveremmo di fronte ad un’altra grana procedurale come è stato nel caso dell’ultimo concorso a preside in Sicilia? Che ha quasi annullato l’assunzione di 426 presidi e comportato due anni di ricorsi, denunce, decreti legge e emanazioni presidenziali?

Emma Giannì, 48 anni, Agrigento, membro del Comitato IxS, insegna nella scuola statale da 17 anni, le sarebbe piaciuto partecipare al concorso "17 anni di insegnamento senza soluzione di continuità. Sarei di ruolo se non fosse stato per i tagli. Avrei partecipato al concorso, certo, insegno da 17 anni allo stesso modo di un collega che è di ruolo da 5 anni e ha meno esperienza di me. Lui farà il concorso e io no. Se l’Unione Europea dice che il valore del nostro lavoro è identico, se lo dicono anni di esperienza, perché non mi è stato permesso di partecipare? Perché chi ha presentato la domanda non avendo i requisiti, adesso, con il ricorso vinto, può
partecipare? Certo che farei ricorso dopo le prove effettuate, mi piacerebbe diventare preside, ma con questo pasticcio potrei non essere messa nelle condizioni per diventarlo mai. Secondo me questo concorso ha nella formulazione dei vizi procedurali oltre che delle palesi ingiustizie.".

Grazia Loria, insegnante di ruolo catanese, altra componente del Comitato: “Sono tra coloro che il 12 ottobre sosterrà i test, ho studiato come un ‘ossessa, tre giorni fa ci hanno comunicato che circa il 17% dei quiz su cui ci siamo esercitati è sbagliato. Adesso sento dei 400 precari ammessi con riserva. Voglio dire, buon per loro, ma se qualcuno dopo che ho effettuato il concorso presenta ricorso? E la mia ansia, la nostra ansia? Il tempo impiegato a studiare? E se lo vinco? Mi vedo annullare tutto come è già successo in presenza di vizi procedurali? Che senso ha tutto ciò?”

Nella messa in atto delle procedure concorsuali si ravvedono delle irregolarità in partenza che, alla luce della sentenza del TAR, ne mettono in dubbio la validità. Se cambiano i termini per essere ammessi al concorso o se tali termini sono viziati da errore non dovrebbe annullarsi la procedura concorsuale e riaprire i termini di presentazione delle domande con i requisiti mutati in modo da dare la possibilità a quanti lo volessero di partecipare?

Tra di noi c’è chi ha 4 anni di insegnamento di ruolo e due non di ruolo, non ha presentato domanda perché il bando lo negava. Non siamo tra quanti hanno pensato “la presento lo stesso” perché crediamo nel rispetto esatto delle procedure. E proprio per questo rispetto, se ci sarà possibile, io presenteremo ricorso per non aver avuto a disposizione un bando in regola. Non per il nostro caso particolare, ma per l’avvenire, per un qualunque concorso statale prossimo: i lavoratori precari devono essere nelle stesse condizioni di chi non lo è, lo dice la Comunità Europea. In queste ore siamo bersagliate, noi del Comitato, di domande e richieste in merito al pasticciaccio brutto del concorso, ma cosa possiamo rispondere? Se non che sarebbe l’ora che il Ministro ammettesse le sue colpe e si dimettesse?

“Ancora una volta la superficialita’ e l’arroganza del ministro, che si ostina a non tenere in alcun conto le sentenze della Corte Costituzionale, dei TAR e dei giudici del lavoro, mettono a rischio la procedura concorsuale, assai complessa e fondamentale, per la selezione dei dirigenti scolastici.”dichiara in merito Mariangela Bastico, PD, componente della Commissione Cultura della Camera “ I legittimi ricorsi di coloro che non hanno potuto partecipare, a fronte del cambiamento dei requisiti, potranno avere l’effetto di annullare l’intero iter, che abbisogna invece di certezze, trasparenza e tempi rapidi, per le necessarie nuove assunzioni e per superare il pesante istituto delle reggenze.”

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