Concorso a cattedra 2018 e 24 CFU, Ministero: presto decreto su settori scientifico-disciplinari e modalità conseguimento crediti

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Il decreto legislativo n. 59/2017, attuativo della legge n. 107/2015, ha introdotto un nuovo sistema di formazione e reclutamento dei docenti della scuola secondaria di I e II grado. Il nuovo sistema si articola in tre fasi: laurea, concorso e percorso di formazione iniziale, tirocinio e inserimento nella funzione docente (FIT), dopo il quale si accede al ruolo.

Per accedere al concorso sono necessari i seguenti requisiti:

a) laurea magistrale o  a  ciclo  unico,  oppure  diploma  di  II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica,  oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le classi di  concorso vigenti alla data di indizione del concorso;

b) 24 crediti formativi universitari  o  accademici,  di  seguito denominati CFU/CFA, acquisiti  in  forma  curricolare,  aggiuntiva  o extra curricolare nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e  nelle metodologie e tecnologie didattiche, garantendo comunque il  possesso di almeno sei crediti in ciascuno di almeno tre dei seguenti  quattro ambiti  disciplinari:  pedagogia,  pedagogia  speciale  e   didattica dell’inclusione; psicologia; antropologia; metodologie  e  tecnologie didattiche.

I crediti di cui sopra saranno, dunque, acquisiti all’interno del corso di laurea (in forma curricolare), entro il percorso di laurea ma in maniera aggiuntiva (in forma aggiuntiva) o  come singoli esami universitari dopo la laurea (in forma extra curricolare).

Un apposito decreto Miur stabilirà:

  • i settori scientifico-disciplinari all’interno dei  quali sono acquisiti i 24 CFU/CFA;
  • gli obiettivi formativi;
  • le modalità’ organizzative del conseguimento dei crediti in forma extra-curricolare;
  • gli  eventuali costi a carico degli interessati;
  • gli  effetti  sulla durata normale del corso per gli studenti  che  eventualmente  debbano conseguire detti crediti in forma aggiuntiva  rispetto  al  piano  di studi curricolare.

Nonostante si sia in attesa del decreto, alcuni enti di formazione propongono corsi per l’acquisizione dei crediti. Al riguardo, gli onorevoli Vacca (M5S) e Ghizzoni (PD) hanno posto una precisa interrogazione in VII Commissione cultura alla Camera, chiedendo al Miur di intervenire al fine di evitare la diffusione di informazioni non corrette e affinché i corsi siano gratuiti.

Il sottosegretario Toccafondi, che ha risposto all’interrogazione, ha affermato che il Miur è estraneo alle succitate iniziative. Toccafondi ha poi rassicurato “che i competenti Uffici terranno in considerazione le problematiche evidenziate negli atti di sindacato ispettivo in discussione nel dar corso a quanto prescritto dalla norma”.

Il Sottosegretario, infine, ha comunicato che il  Miur ha dato inizio alle procedure che condurranno all’emanazione del succitato Decreto.

Nell’ambito della risposta relativa agli enti e alle informazioni da essi diffuse (di cui abbiamo già parlato), il sottosegretario Toccafondi ha affrontato anche il tema del Decreto (di cui sopra) che il Miur dovrà pubblicare.

Il Sottosegretario ha, in pratica, aggiornato sull’avanzamento dei lavori riguardanti il decreto.

Toccafondi ha rassicurato sul fatto che sono state già avviate le procedure che porteranno all’emanazione del DM.

Al Miur stanno lavorando soprattutto sulle procedure per il profilo universitario. A tal fine, sono stati anche chiesti i relativi pareri al Consiglio universitario nazionale (CUN).

Per quanto riguarda il settore dell’Alta Formazione Artistica e Musicale (AFAM), il Sottosegretario  ha evidenziato “la situazione di vacatio nella quale versa attualmente il corrispondente organismo, cioè il Consiglio nazionale per l’alta formazione artistica e musicale (CNAM).”

Nella sua replica, l’on. Ghizzoni ha espresso la propria soddisfazione per il fatto che il decreto sia in corso d’opera e suggerito che i crediti siano “conseguibili solo in ambito universitario e non esclusivamente in forma on line”. Quanto ai costi, l’onorevole raccomanda che siano proporzionati al reddito:  “che i costi dei corsi universitari per l’acquisizione dei crediti si conformino ai limiti di esonero previsti per le fasce di reddito più basse, come previsto dalla legge n. 232 del 2016.”

Totalmente insoddisfatto, invece, si è dichiarato l’onorevole Vacca.

D.lgs n. 59/2017

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