Concorso, abilitati TFA al Miur: difendete il nostro titolo

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Inviato da Coordinamento Nazionale TFA – “Pensa: ora sei ufficialmente in lista per il ruolo.” 

Pensa: ora sei ufficialmente in lista per il ruolo.”

Finalmente entrerai in ruolo anche tu!”

Di che ti lamenti? Non ti possono mica bocciare…

Quante volte ci siamo sentiti ripetere delle parole simili, magari anche con ironia e sarcasmo?

Ora che finalmente siamo entrati nella “fase transitoria”, qual è davvero la realtà dei fatti?

Proviamo a procedere con ordine: non sarà facile, ve lo diciamo subito.

1) GRIGLIE DI VALUTAZIONE: la pubblicazione di griglie rigorosamente nazionali ci era stata garantita dal MIUR prima dello svolgimento delle prove. Pia illusione: molte procedure sono ormai terminate, senza avere al momento uno straccio di griglia da cui ricavare modalità e criteri di valutazione della prova orale.

2) COMMISSIONI: ancora inesistenti oppure “soggette a modifica” un giorno sì e l’altro pure, e chissenefrega della cosiddetta “uniformità di giudizio”, che pure dovrebbe essere garantita a dei professionisti selezionati e formati dallo Stato! Per tacere di quei casi (non pochi e ben documentati) in cui le commissioni avrebbero potuto concludere le operazioni entro il 31 Agosto: purtroppo, in nome di ragioni tuttora misteriose, si è “preferito” ritardare la pubblicazione delle graduatorie, pur avendo ultimato le prove a metà luglio. Altrove, invece, non c’è neppure l’ombra di un calendario, sebbene l’estrazione della lettera sia avvenuta ormai due mesi fa.

3) RICORSI: laureati con e senza servizio, dottori di ricerca, ITP, ecc. una vera e propria orda vandalica di non abilitati ( = non aventi diritto per partecipare al concorso) ha potuto sostenere la prova orale, grazie alle solite cautelari generosamente concesse nei mesi di Luglio e Agosto. A questo punto, chiamarlo concorso “riservato” è una pura finzione verbale. Mettiamoci pure che il nostro Ministero, in quanto parte controinteressata, si è costituito in giudizio solo dopo aver preso atto dei malumori della piazza, senza tuttavia depositare una memoria difensiva.

A chi giova tutto questo? Forse qualcuno pensa alla “via giudiziaria” come una scorciatoia per garantire una sanatoria parziale ai precari di terza fascia? Ma in nome di quale diritto e di quale merito, ci chiediamo? Attendiamo necessarie delucidazioni.

4) GRADUATORIE: oltre ad essere state pubblicate solo in poche regioni, nella gran parte dei casi sono risultate completamente sballate o quasi: omissione del bonus di 19 punti riservato al TFA, questo sconosciuto che pure sarebbe giuridicamente equiparato (=la stessa cosa) alla SISS; errori in difetto o in eccesso nella valutazione di questo o di quel titolo, ma, soprattutto, la constatazione del più totale menefreghismo da parte degli USR, che hanno proceduto alla pubblicazione delle graduatorie nonostante le numerosissime segnalazioni di rettifica.

Sarebbe bastato un minimo di attenzione, di competenza e di serietà per evitare la strada del contenzioso, a cui molto probabilmente dovranno ricorrere quanti tra i nostri colleghi hanno subito un danno che, nell’ambito di una procedura pubblica e in un Paese cosiddetto civile, ci sembra assolutamente inaccettabile. Ci auguriamo inoltre che vengano accertate le oggettive responsabilità di quei funzionari che, per imperizia o negligenza, hanno commesso degli errori a cui ci sarebbe stato tutto il tempo e il modo di rimediare.

5) RICORSI: veniamo adesso a loro, i Ricorsisti, categoria molto singolare che, forte del merito conseguito sborsando i soldi all’avvocato di turno e di una permanenza decennale in graduatoria (senza neppure darsi pena di partecipare a un concorso o alle prove d’accesso alla SISS e al TFA), ha potuto, udite, udite! realizzare finalmente il sogno di una vita: scavalcare quei fessacchiotti degli abilitati. Vai allora a spiegare ai cervelli illuminati del MIUR e dei sindacati che il bonus che avrebbe dovuto ehm… “tutelarci”, si è rivelato un mero contentino vista la solita (e ampiamente prevedibile) pioggia di ricorsi.

6) MIUR: chi l’ha visto? Lo abbiamo esortato, sollecitato, persino importunato. Niente da fare: il MIUR tace. Non una parola dal ministro, né dai suoi portavoce, né dai sottosegretari e da chiunque abbia una qualche voce in capitolo… Dobbiamo concludere che di tutta la situazione, e soprattutto della tutela dei docenti abilitati, al nostro Ministero non gliene importi un fico secco? Attendiamo necessarie delucidazioni.

6 bis) SINDACATI: non pervenuti, ma non è certo una novità. Con noi, come risaputo, non fanno cassa.

Noi #abilitatiTFA siamo stanchi di tutto questo, stanchi di essere derisi e calpestati solo perché abbiamo rispettato le regole: adesso è arrivato il momento di dire BASTA!

Vogliamo essere ascoltati e abbiamo bisogno di garanzie certe! Abbiamo superato un percorso altamente selettivo che si è svolto secondo tutti i crismi e le modalità di una procedura concorsuale: proprio perché siamo e resteremo sempre convinti che #TFAèconcorso, chiediamo con forza che venga riconosciuto il valore del nostro titolo #finoallultimotieffinoinruolo.

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