Concorso 2018: il FIT per i docenti di ruolo è da rivedere. Lettera

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Andrea Giglia – A proposito del concorso 2018 riservato agli abilitati attualmente in corso di svolgimento, volevo fare notare un aspetto che finora è stato trascurato dal legislatore.

Come è noto il D.D.G. 85/2018 ha consentito la partecipazione anche ai docenti di ruolo, ovviamente per le classi in cui si è in possesso di abilitazione.

Tuttavia, il decreto prevede che anche i docenti di ruolo, dopo l’inserimento in graduatoria e la nomina, debbano svolgere il terzo anno del percorso FIT.

A mio avviso ciò è iniquo nel caso in cui un docente di ruolo ha già superato l’anno di prova in una classe di concorso e partecipa al concorso riservato per un’altra classe dello stesso grado di scuola.

Se infatti il docente, invece di fare il concorso, chiedesse il passaggio di cattedra (che vuol dire appunto passare a un’altra classe, ma nello grado di scuola) non dovrebbe ripetere l’anno di prova, una volta ottenuto il passaggio.

La stessa cosa accadrebbe se la nomina sulla nuova classe di concorso avvenisse da Gae, oppure da graduatorie di merito di precedenti concorsi, compreso quello del 2016.

In tutti questi casi il docente non dovrebbe fare nulla, se ha già superato l’anno di prova nella vecchia classe.

Il concorso 2018 è quindi l’unico caso in cui la nomina sulla nuova classe dello stesso grado comporta il dover svolgere comunque le attività del terzo anno FIT che, di fatto, coincidono con quelle dell’anno di prova per tipologia e modalità.

La sensazione è che il legislatore abbia deciso all’ultimo momento di far partecipare i docenti di ruolo al concorso 2018, ma abbia dimenticato di considerare alcuni aspetti specifici dei docenti di ruolo, come appunto questo relativo all’anno di prova.

Spero che il nuovo Ministro prenda in considerazione la questione e preveda, come è giusto che sia, che il terzo anno FIT non venga svolto dai docenti di ruolo che si trovano nelle situazioni fin qui descritte.

 

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