Concorso 2018. 24 CFU non sono requisito per concorso con tre anni di servizio: conviene comunque conseguirli? Daranno punteggio nella III fascia delle graduatorie di istituto?

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Una nostra lettrice scrive “Dubbi sui 24cfu e sulla loro utilizzazione, farli o non farli? A me sembra un escamotage per riempire le casse degli atenei e impiegare i precari… Ma serviranno ai fini del punteggio in graduatoria 3 fascia?quanti punti? Grazie a chi saprà rispondermi”

I 24 CFU in discipline antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche sono uno dei due requisiti richiesti (l’altro è la laurea idonea per l’accesso all’insegnamento) per la partecipazione al concorso 2018, per i docenti che non partecipano alla fase transitoria ( concorso per abilitati – concorso per non abilitati con 3 anni di servizio). Il requisito riguarda esclusivamente i docenti della secondaria. Per la primaria bisognerà attendere l’esito della Plenaria chiamata a decidere sull’inserimento o meno dei docenti ricorrenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02 in GaE.

Il Ministro Fedeli ha già firmato il decreto per il concorso 2018 per i docenti abilitati. Seguirà, nelle prossime settimane, il bando.

“Un secondo bando – scrive il Miur – di successiva emanazione, riguarderà chi insegna da tre anni come precario nelle scuole. Poi partiranno i nuovi concorsi ordinari per laureate e laureati, le cui vincitrici e i cui vincitori saranno immessi in percorsi triennali di formazione (FIT) con prova finale di valutazione che dà accesso, in caso di superamento positivo, alla definitiva immissione in ruolo.”

Dunque, questa è la previsione, in linea con il Decreto Legislativo n. 59 del 13 aprile 2017.

Chi spera di partecipare al primo dei concorsi bandito per non abilitati deve avere i 24 CFU. Quindi non si tratta di dire “conviene o meno”, si tratta di decidere se si vuole partecipare o meno al concorso. Chi sceglie di non partecipare deve essere consapevolte del fatto che attraverso i concorsi si formeranno delle graduatorie dalle quali verranno chiamati a scorrimenti i i docenti che parteciperanno al FIT (Formazione e tirocinio), che sostituiranno le classiche supplenze. Pertanto non essere nelle graduatorie regionali del concorso potrà significare non accedere a quelle supplenze che ad oggi si svolgono più o meno regolarmente. Naturalmente sono escluse da questo discorso le supplenze temporanee, per le sostituzioni di malattie o gravidanze.

Qualcuno potrebbe decidere di attendere di cumulare i tre anni di servizio utili per la partecipazione al concorso riservato ai docenti con questo requisito e che dovrà avere cadenza biennale.

Ma in ogni caso, con la consapevolezza che ci saranno altre tre graduatorie (senza parlare di Gae e concorso 2016) da smaltire.

Per quanto riguarda la valutazione dei percorsi 24 CFU nella III fascia delle graduatorie di istituto, va detto che l’attuale tabella di valutazione dei titoli risale al 2014, è stata utilizzata per l’aggiornamento 2017/20. Non sappiamo se al prossimo aggiornamento sarà mantenuta o modificata, è prematuro pensare a ciò. Si consideri in ogni caso che la valutazione dei master (utili anche per i 24 CFU) è già compresa. Quindi una prima risposta è implicita. Bisogna inoltre considerare i tempi. Non sappiamo quando sarà emanata la procedura per non abilitati, ma per chi vuole partecipare è meglio non farsi trovare “impreparati”.

24 CFU concorso docenti 2018 non abilitati: elenco Miur delle Università che attivano i percorsi formativi. Aggiornato

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