Conbs: dati, ipotesi, proposte su docenti inidonei

Di Lalla
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Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici – Dopo aver ascoltato per mesi promesse di interessamento a risolvere la situazione dei docenti inidonei all’insegnamento e utilizzati in altri compiti, prendiamo ora atto che ogni iniziativa del Parlamento e dei Ministeri coinvolti si scontra con il nodo della copertura finanziaria necessaria per annullare la norma della /spending review/ che determina il passaggio nel ruolo ATA con le conseguenze drammatiche che abbiamo più volte evidenziato.

Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici – Dopo aver ascoltato per mesi promesse di interessamento a risolvere la situazione dei docenti inidonei all’insegnamento e utilizzati in altri compiti, prendiamo ora atto che ogni iniziativa del Parlamento e dei Ministeri coinvolti si scontra con il nodo della copertura finanziaria necessaria per annullare la norma della /spending review/ che determina il passaggio nel ruolo ATA con le conseguenze drammatiche che abbiamo più volte evidenziato.

Vogliamo ora porre l’attenzione su un aspetto che viene trascurato quando ci si ferma al mero calcolo dei numeri e della spesa: la salute degli insegnanti. Studi autorevoli italiani e stranieri hanno evidenziato che di scuola si ammala e si muore.

I dati delle cessazioni 2013 indicano che su 10.860 totali, 1220 lo sono per inidoneità, per inabilità da L.335, per superamento del periodo massimo di malattia o per decesso: l’11,2%. Questi dati sono destinati a crescere visto che la riforma Fornero ha sconsideratamente dilatato i termini dell’età pensionabile.

Il CONBS ha promosso uno studio al suo interno sulle cause che portano gli insegnanti a chiedere l’inidoneità e i risultati confermano quanto già stabilito a livello internazionale: l’insegnamento comporta notevole esposizione ed usura psicofisica e le diagnosi di inidoneità sono nella stragrande maggioranza di tipo psichiatrico.

Annullare regole e garanzie per l’utilizzazione in altri compiti significa costringere del personale malato a restare in cattedra con grave danno anche e soprattutto all’utenza stessa; inoltre l’allungamento dell’età pensionabile ha significato esporre maggiormente il personale insegnante al rischio di stress e patologie.

Riteniamo pertanto che i decisori legislativi debbano prendere atto di tale situazione e riconsiderarla totalmente

– abrogando i commi 13 -14 – 15 dell’articolo 14 della legge n. 135 del 2012

– concedendo la dispensa a quei docenti inidonei che ne facciano richiesta, o per età anagrafica o per gravità di patologia, considerato che di tale scelta avrebbero potuto beneficiare prima dell’entrata in
vigore del DPR 171/2011

– vigilando che gli Uffici scolastici territoriali si attengano a quanto dettato dal Contratto collettivo integrativo 2008 e che i Dirigenti scolastici rispettino i contratti individuali

– sanando la "questione Quota 96" ed eventualmente estendendone la possibilità come via d’uscita, in considerazione che l’età media dei docenti inidonei è elevata.

Il Conbs ha formulato varie ipotesi per una migliore fruizione dei servizi resi dai docenti utilizzati e si dichiara disponibile ad approfondire le tematiche, considerato che da 11 anni studia le problematiche degli insegnanti inidonei e assiste i suoi aderenti in tutte le circostanze connesse.

Distinti saluti
http://conbs.blogspot.it/

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