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Compiti navigator: richiesta la laurea ma servirebbe esperienza pregressa di lavoro in formazione

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Il requisito della laurea per diventare navigator continua a far discutere, soprattutto alla luce degli aggiornamenti sui compiti che queste figure professionali saranno chiamate a svolgere

Credo sia assurdo imporre una laurea specifica per un concorso come quello dei Navigator, in cui le competenze richieste abbracciano molteplici campi. Inoltre, così facendo non si tiene in nessun conto l’esperienza che si può aver accumulato negli anni successivi di lavoro che a ben vedere può essere molto più qualificante. Io ad esempio ho una laurea in Architettura, ma dopo la laurea ho intrapreso un percorso diverso per la mia carriera professionale. Ho conseguito un master nel campo della formazione, sono 20 anni che mi occupo di tutoraggio, formazione, affiancamento e bilancio delle competenze. Non vedo proprio perché il titolo di laurea dovrebbe precludermi l’opportunità di partecipare al bando, visto che poi di fatto le mie esperienze professionali mi rendono molto più qualificato di un ragazzo che magari ha appena conseguito una laurea tra quelle ricercate“.

In merito alla laurea per diventare navigator, le polemiche sono essenzialmente di due tipi: la prima attiene al tipo di titoli selezionati (che, non sempre con criterio, ne esclude alcuni ammettendone altri); la seconda invece, sintetizzata in questa email che abbiamo riportato, punta il dito proprio contro l’imposizione del requisito della laurea. L’università forma più dell’esperienza lavorativa? Nella selezione dei navigator non viene data rilevanza ad esperienze pregresse nel campo della formazione e del tutoraggio.

Polemiche che appaiono ancora più fondate alla luce degli ultimi aggiornamenti su quelli che saranno i compiti dei navigator. Come ha spiegato Cristina Grieco, che, in qualità di coordinatrice della commissione Lavoro della conferenza delle Regioni ha seguito il tavolo di contrattazione con il governo “quello che i navigator faranno non è supportare l’amministrazione regionale per lo sviluppo delle politiche attive, come proponeva ancora l’ultimo testo presentato dal governo al tavolo. Le politiche attive le facciamo noi, le Regioni. Abbiamo invece stabilito che supporterà l’operatore del centro per l’impiego nell’attuazione di queste politiche”. Il ruolo dei navigator sarà quindi molto pratico nella formazione e nel tutoraggio. Difficile però immaginare ripensamenti dell’ultimo minuto nel requisito della laurea. Al massimo ci si potrebbe aspettare una valutazione dell’esperienza lavorativa pregressa a parità di posizionamento di più candidati (ad oggi prevale l’inserimento di quello più giovane).

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