Compiti a casa, consigliati dall’Unione europea

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Giulia Boffa – Ieri Abbiamo parlato di orario scuola per ogni singola materia tra i paesi dell’Unione europea, ma quanto tempo viene dedicato a casa per i compiti dagli studenti? Diamo uno sguardo alle "Cifre chiave dell’istruzione 2012" relativi ai paesi dell’UE

Giulia Boffa – Ieri Abbiamo parlato di orario scuola per ogni singola materia tra i paesi dell’Unione europea, ma quanto tempo viene dedicato a casa per i compiti dagli studenti? Diamo uno sguardo alle "Cifre chiave dell’istruzione 2012" relativi ai paesi dell’UE

Il tempo speso a casa a fare i compiti può essere considerato complementare a quello fatto in classe. Permette gli studenti di consolidare i contenuti insegnati o praticare le capacità apprese e può anche fornire un’opportunità allo studente di sviluppare maggiori capacità e competenze. I compiti a casa sono un modo di rafforzare anche i rapporti tra casa e scuola. Una pratica che viene lasciata alla discrezione dei docenti, infatti nella maggior parte dei Paesi, le autorità non forniscono linee guida o normative ufficiali sui compiti per la scuola primaria e secondaria.

Molte ricerche hanno dibattuto sull’efficacia dei compiti a casa, sulla loro frequenza e sul tempo da dedicare loro. Lo studio dell’UE analizzato, fa riferimento, in particolare alle scoperte della meta-analisi di Hattie (2009). I risultati di tali scoperte concludono, ad esempio, che svolgere compiti a casa di matematica ha un impatto positivo sull’apprendimento. Lo studio di Hattie ritiene nel complesso "che gli effetti sono maggiori quando i compiti a casa richiedono imparare a memoria, mettere in pratica, o ripassare gli argomenti della materia", mentre non hanno un effetto positivo quei compiti che richiedono tempi più lunghi per essere completati.

In nove Paesi, più del 95% degli studenti studia a casa per meno di 2 ore alla settimana per le 3 materie fondamentali, cioè Lingua madre, matematica e scienze. In soli 4 Paesi (Estonia, Grecia, Romania, Turchia) più del 20% degli studenti passa più di due ore sui compiti a casa di queste tre materie mentre solo il 10% passa più di 4 ore.

Paragonando il tempo trascorso nello studiare le diverse materie a casa, si nota che viene dedicato più tempo alla matematica, in tutti i Paesi UE, eccetto in Romania. In Spagna e Portogallo, il doppio degli studenti passa più di due ore alla settimana sulla matematica rispetto alla lingua madre e alle scienze. La situazione in Grecia è particolare, poiché ci sono precise regole per i compiti a casa di matematica; in genere , gli studenti fanno i compiti più spesso che nel resto d’Europa e più del 50% dei greci studiano matematica per più di due ore alla settimana mentre il 15% per più di 4 ore.

Dalla precedente ricerca PISA del 2006, alcuni importanti cambiamenti si sono osservati nell’attività di studio domestico degli studenti. Nel 2006, più di un terzo dei 15enni passava 2 ore e più alla settimana sia per i compiti di lingua madre che di matematica. In Bulgaria, Polonia, Romania e Turchia, questa percentuale era del 40% degli studenti e in Italia del più del 60%. Nel 2009, in Bulgaria e Polonia, il 25% in meno di studenti ha trascorso due o più ore sui compiti alla settimana. Sempre nel 2006, gli studenti del Belgio (Comunità fiamminga), Olanda, Polonia e Slovenia, hanno trascorso più tempo a fare i compiti di scienze rispetto a quelli di lingua madre. Nel 2009, la matematica e la lingua madre sono state le materie su cui gli studenti di questi 4 Paesi hanno studiato di più.

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