Competenze: il re è nudo!

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Enrico Maranzana – Ricordate la fiaba di Andersen “I vestiti nuovi dell’imperatore” che sbeffeggiava l’incapacità di vedere la realtà per paura d’esser diversi? Eccone una nuova versione.

La fondazione Giovanni Agnelli, che concentra la propria attività sull’istruzione, ha pubblicato: “Le Competenze, una mappa per orientarsi”. Lo studio è stato presentato, “con notevole successo”, all’università La Sapienza di Roma. Tra i partecipanti si ricordano il magnifico Rettore, la Ministra del Miur, la Presidente dell’Invalsi.

Nessuno ha rilevato il vizio di fondo che invalida l’elaborazione: l’errata individuazione del campo d’indagine.

In ambito educativo le competenze non possono essere intese come entità primitive, come prospetta la fondazione Agnelli. Il punto di vista di chi acquisisce un prodotto è differente da quello assunto dal suo produttore. Per il primo il prodotto è un’entità elementare mentre, per il secondo, è un’entità composta: se ne devono identificare le componenti, fondamento delle scelte strategiche, tattiche e operative.

Anche la sovrapposizione della mission della scuola con quella delle università è sbagliata.
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La gerarchia delle fonti del diritto è un principio cardine del nostro sistema legislativo: una norma contenuta in una fonte di grado inferiore non può contrastare una norma contenuta in una fonte di grado superiore. Ne consegue: i vocaboli utilizzati in uno specifico ambito giuridico devono avere univoco significato, significato desunto dalla fonte collocata alla sommità della struttura.

Quale disposizione di legge è da porre al vertice del problema “competenze”?

La “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale”, del 2003, è una buona opportunità: il testo di un mandato, oltre a esplicitare i risultati attesi, fissa i vincoli per l’elaborazione, tra cui il significato delle parole.
La delega, nonostante la sua caducità, mantiene intatta la valenza definitoria.

Legge 28 marzo 2003, n. 53
Art. 2 (Sistema educativo di istruzione e di formazione)
1. I decreti di cui all’articolo 1 definiscono il sistema educativo di istruzione e di formazione, con l’osservanza dei seguenti princìpi e criteri direttivi:
a) è promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea;

Focalizzando “sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche”:
1) Le competenze si collocano su due livelli: sono generali se riferite alla finalità del sistema educativo, sono specifiche se relative ai diversi ambiti disciplinari;
2) Le competenze generali sono da associare alle capacità;
3) Le capacità esprimono l’orientamento del sistema educativo;
4) Le capacità sono delle astrazioni, sono processualizzabili;
5) Le capacità sono da definire per elencazione: Analizzare, Applicare, Argomentare/Giustificare, Comunicare, Comprendere, Decidere/Scegliere, Generalizzare, Interpretare, Memorizzare, Modellare, Progettare, Relativizzare, Riconoscere, Ristrutturare, Sintetizzare, Sistematizzare, Trasferire, Valutare….
6) Le capacità, se proiettate su problematiche generali, si manifestano sotto forma di competenze generali [Un esempio. Regolamenti di riordino licei – 2010: “dominare la scrittura in tutti i suoi aspetti, da quelli elementari (ortografia e morfologia) a quelli più avanzati (sintassi complessa, precisione e ricchezza del lessico, anche letterario e specialistico), modulando tali competenze a seconda dei diversi contesti e scopi comunicativi”];
7) Capacità e competenze generali, spesso, sono sovrapponibili;
8) Le capacità sono sovraordinate alle abilità: le prime sono la stella polare, le seconde fissano lo stato attuale del processo d’apprendimento;
9) Le conoscenze e le abilità sono strumentali. Forniscono la piattaforma per la progettazione delle attività formative;
10) Le competenze specifiche sono un MIX di conoscenze e capacità/abilità;
11) Le abilità si manifestano quando si è “in grado di”, vale a dire al termine di un segmento di un percorso d’apprendimento;
12) Le abilità consentono il monitoraggio dei processi d’apprendimento.

La gerarchia delle fonti attiene all’intero sistema giuridico: la legge delega del 2003 è stata concepita in conformità alle disposizioni preesistenti. In particolare al TU 297/94 che prefigura la struttura organizzativa delle scuole, al Dpr 275/99 che definisce la sostanza dell’autonomia scolastica.

Il re è nudo

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