Commento al programma del PD: sulla valutazione comincia l’ambiguità

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Eugenio Tipaldi (Dirigente Scolastico) – Leggo le dichiarazioni di Francesca Puglisi, senatrice e responsabile scuola del PD, sulla scuola. Ci sono molte cose condivisibili nel programma proposto dal PD: rafforzare l’autonomia scolastica, estendere la rete degli asili nido, ripristinare le compresenze nella scuola primaria e il tempo pieno, dimezzare la dispersione scolastica, promuovere la tecnologia digitale a scuola, un piano pluriennale per esaurire le graduatorie dei precari e un piano straordinario per l’edilizia scolastica.

Eugenio Tipaldi (Dirigente Scolastico) – Leggo le dichiarazioni di Francesca Puglisi, senatrice e responsabile scuola del PD, sulla scuola. Ci sono molte cose condivisibili nel programma proposto dal PD: rafforzare l’autonomia scolastica, estendere la rete degli asili nido, ripristinare le compresenze nella scuola primaria e il tempo pieno, dimezzare la dispersione scolastica, promuovere la tecnologia digitale a scuola, un piano pluriennale per esaurire le graduatorie dei precari e un piano straordinario per l’edilizia scolastica.

Ma già sulla valutazione comincia l’ambiguità, si dice e non dice, non si sa dove si va a parare: non si parla chiaro per paura di avere critiche ?

Valutazione come strumento di lavoro e non punitivo: sono d’accordo. Viene proposto un Istituto Nazionale per la Valutazione e la Ricerca Educativa, ma per fare che cosa? Dice Puglisi: "Occorre quindi combinare osservazioni da punti di vista diversi. In secondo luogo, nessun sistema di valutazione esterno è in grado di individuare il contributo del singolo docente: quello che conta è il risultato del lavoro di squadra di tutto il personale della scuola".

Ci spieghi meglio Puglisi che cosa vuol dire, perché non ho capito.

Ma il punto dolente è quando si parla della carriera degli insegnanti. Si rispolvera la proposta di Profumo che era stata bocciata e si propone di aumentare le ore dei docenti, stavolta pagando. Chi rimarrà a scuola il pomeriggio, oltre le 18 ore, sarà pagato di più e su questo posso concordare. Ma per fare che cosa? E qui cadono le braccia , quando Puglisi dice che le attività svolte oggi a casa, come la correzione dei compiti e la ricerca didattica, vengono svolte direttamente a scuola nel pomeriggio.

L’avanzamento di carriera sarebbe addirittura legata a queste attività non dimostrabili.

Leghiamo invece gli incentivi ai docenti che restano nel pomeriggio a scuola con gli studenti a fare attività di recupero e di integrazione. Questa sarebbe sì un’opera meritoria per debellare la dispersione scolastica e aumentare le competenze degli allievi.

Secondo i presidi fiorentini, inoltre "discriminerà chi deve per forza tornare a casa e tradisce smania di controllo e di irreggimentazione nonché il rifiuto dell’insegnante come professionista autonomo e responsabile".

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