Un comma sulla bozza del contratto mobilità mantiene aperto il confronto per il transito dei docenti inidonei negli ATA

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Giulia Boffa – La bozza sul contratto mobilità per l’anno scolastico 2013/14 presenta al comma 4 dell’articolo 1 la possibilità di riaprire "il confronto negoziale per definire la mobilità del personale docente inidoneo nonché appartenente alle classi di concorso C999 e C555 a seguito dell’attuazione degli artt. 13 e 14 della L. 135/2012 di conversione, con modifiche, del D.L. 95/2012."

Giulia Boffa – La bozza sul contratto mobilità per l’anno scolastico 2013/14 presenta al comma 4 dell’articolo 1 la possibilità di riaprire "il confronto negoziale per definire la mobilità del personale docente inidoneo nonché appartenente alle classi di concorso C999 e C555 a seguito dell’attuazione degli artt. 13 e 14 della L. 135/2012 di conversione, con modifiche, del D.L. 95/2012."

 In buona sostanza ciò vuol dire che per il personale docente inidoneo all’insegnamento per motivi di salute ma idoneo ad altre mansioni, è ancora aperta la possibilità di ridiscutere della mobilità ,a seguito della legge di riconversione nel personale ATA. 
 
I 3.500 docenti idonei ad altre mansioni sono a tutt’oggi sospesi in merito al loro utilizzo. Secondo gli artt. 13 e 14 della L. 135/2012 di conversione, con modifiche, del D.L. 95/2012, essi dovrebbero transitare nelle file del personale ATA e lasciare le loro mansioni a favore dell’offerta formativa della scuole, come bibliotecari ad esempio.
 
 Dovrebbero essere utilizzati nelle segreterie e negli uffici tecnici, senza avere la minima formazione per poterlo fare, ma soprattutto il declassamento potrebbe essere anche economico, non c’è infatti alcuna certezza che il trattamento stipendiale resti quello da docente; prenderanno il posto di precari storici non stabilizzati e potrebbero portare addirittura al soprannumero nelle nuove qualifiche. Tutto questo senza che sia stato chiesto loro nulla, ma solo per motivi economici, legati alle loro cattedre su cui comunque sono ancora titolari. 
 
Ad oggi però, dopo che si era chiesto loro arbitrariamente di fare domanda per il passaggio, anche se giuridicamnete non c’è alcun obbligo, nessuno in realtà è stato ancora spostato lasciando nell’incertezza un’intera categoria.
 
Questo comma invece riapre le speranze che la loro mobilità sia ancora discutibile e quindi si possa trovare una soluzione più consona di un trasferimento coatto che porterebbe tante ingiustizie ad ampio raggio. 

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