Come ripartire: 3 miliardi per riaprire la scuola, 100 mila assunzioni in più tra docenti ed ATA. Oggi i sindacati scioperano

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I sindacati scuola Flc Cgil, Uil, Gilda, Snals, Cisl oggi sono in sciopero, a Roma un presidio davanti al Ministero per protestare contro la politica scolastica sulla riapertura a settembre, il reclutamento, i fondi per la Dirigenza e l’assunzione dei DSGA

Ragioni dello sciopero

Le motivazioni dello sciopero sono state rese note dai sindacati in una nota unitaria:

  • nessuna disponibilità rispetto alla richiesta di un potenziamento degli organici del personale docente e ATA
  • garantire il rigoroso rispetto del limite di 20 alunni per classe in caso di presenza di allievi con disabilità,
  • rivedere almeno nella presente emergenza i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche,
  • provvedere alla messa in sicurezza degli edifici,
  • promuovere modifiche normative che sottraggano i Dirigenti Scolastici da responsabilità improprie in merito alla manutenzione degli edifici, incrementare le risorse del FUN per la Dirigenza,
  • prevedere un concorso riservato agli assistenti amministrativi facenti funzione di DSGA.

A ciò si aggiunge il mancato avvio del concorso straordinario che avrebbe portato in cattedra i precari con 36 mesi di servizio. Procedura modificata in sede di Decreto scuola che ha fatto slittare le operazioni a settembre.

“Serve un piano, finanziato – ha detto Turi della UIL – da un provvedimento legislativo organico, altrimenti a settembre non si riuscirà a ripartire”.

La proposta della Task force

Quanto ci vuole per far riapre le scuole in sicurezza?

Secondo una delle ipotesi che saranno presentate domani in Parlamento dalla Task force voluta dal Ministro, un aumento del 10-15% di personale tra docenti ed ATA (parliamo di 100mila docenti e circa 30mila ATA), potrebbero garantire le condizioni di distanziamento sociale richieste per una ripartenza in sicurezza.

Se la richiesta dovesse essere accolta, si potrebbe puntare a classi di 12 alunni che vengono ritenute ideali per un apprendimento ottimale, oltre a tutta la questione legata alla sicurezza covid-19. Investimento, circa 3 miliardi.

Due calcoli, sui fondi necessari li  ha fatti la CISL in particolare su Infanzia e Primaria. Il rapporto medio nella scuola dell’infanzia è di 21 alunni per classe, per la primaria supera i 19, nella superiore i 20,55. “Solo per sdoppiare le classi di infanzia e primaria con docenti supplenti e collaboratori scolastici, servirebbero oltre tre miliardi e mezzo”.

Il recovery fund

Insomma, un investimento non indifferente che richiederebbe uno sforzo ben superiore rispetto a quel miliardo e mezzo già stanziato. Speranze giungono dai fondi europei, da quel recovery fund che potrebbe aprire a finanziamenti più sostanziosi per affrontare l’emergenza, ma che potrebbero diventare strutturali anche nel post-emergenza.

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