Collegio dei docenti contro DDL Scuola
inviato da Filippa Calafati – Il Collegio dei Docenti dell’I. I. S. “Einstein-Nebbia” di Loreto riunitosi il 13/05/2015, discutendo del DDL n. 2994, “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, presentato dal Governo e in corso di approvazione in Parlamento,
inviato da Filippa Calafati – Il Collegio dei Docenti dell’I. I. S. “Einstein-Nebbia” di Loreto riunitosi il 13/05/2015, discutendo del DDL n. 2994, “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”, presentato dal Governo e in corso di approvazione in Parlamento,
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tenendo conto che con lo sciopero del 5 maggio 2015 la Scuola, in tutte le sue componenti, ha palesemente espresso il suo dissenso al DDL n 2994, bocciando non i singoli articoli del provvedimento bensì la visione globale della Scuola Pubblica che da esso si evince, difforme da quanto pensato e scritto nella Costituzione della Repubblica Italiana in termini di diritto allo studio e di libertà di insegnamento
esprime una valutazione fortemente negativa nei confronti del progetto di riforma della Scuola per le motivazioni seguenti:
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Il DDL non prende in dovuta considerazione le molteplici critiche e proposte elaborate da migliaia di docenti , operatori scolastici nonché da illustri costituzionalisti ed esperti di diritto nella piattaforma governativa on line “Buona scuola”
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Il provvedimento privilegia aspetti di carattere tecnico-burocratico-economico, promuovendo un modello di scuola aziendalistico rafforzato dalla figura di un dirigente/manager che gestirebbe risorse pubbliche con modalità e poteri privatistici che minerebbero le esigenze di trasparenza ed equità proprie del servizio di istruzione pubblico
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Le aperture alle sponsorizzazioni private legittimerebbero un progressivo disimpegno dello Stato dalla spesa per la scuola pubblica, già tra le più basse d’Europa, innescherebbero il rischio di produrre ingerenze, clientelismo e connivenze, acuendo le profonde disparità, già esistenti, tra le scuole situate in territori economicamente produttivi e le scuole situate in territori economicamente depressi.
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Le donazioni del “5×1000” destinate ai singoli istituti e non al sistema scolastico nazionale accrescerebbero le sperequazioni socio-culturali tra le scuole, condizionando in modo rilevante gli esiti scolastici, soprattutto negli istituti frequentati da alunni con famiglie economicamente svantaggiate.
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Il DDL comporta il rischio di favoritismo e clientelismo poiché assegna al Dirigente Scolastico il potere di assumere i docenti dell’organico funzionale senza stabilire criteri certi e predefiniti, addirittura con la possibilità di utilizzare i docenti in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati. Tale attribuzione di potere è in evidente contrasto con il principio costituzionale di cui all'art. 97 Cost.
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La formazione obbligatoria, nella misura di 50 ore annuali aggiuntive all’orario di servizio, viene prevista nel DDL in assenza della ridefinizione del CCNL, finendo col favorire agenzie formative esterne e senza che il Collegio dei Docenti possa esprimersi in materia.
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Il sistema dell’organico funzionale dell’autonomia, così come congegnato, lede i più elementari diritti dei lavoratori precari (PAS, TFA, 3°FASCIA, GAE) che non dovessero rientrare nel piano straordinario di assunzioni, i quali verrebbero tagliati fuori dalla scuola pubblica.
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Nel rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie, appare incostituzionale la defiscalizzazione delle tasse prevista per gli istituti privati, che sottrae risorse alla scuola statale.
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Il DDL ignora totalmente la questione del personale ATA, già ridimensionato pesantemente dai precedenti Governi
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Inaccettabili risultano essere le deleghe che il Governo chiede al Parlamento per mettere mano a tutta la legislazione scolastica vigente, dall’autonomia scolastica al sistema di conseguimento delle abilitazioni, dallo statuto giuridico del personale scolastico alla revisione degli organi collegiali e ai problemi della disabilità. Tali deleghe comprimerebbero pericolosamente le prerogative del Parlamento a danno della democrazia nel nostro Paese.
Alla luce di questi elementi, il Collegio dei docenti si propone di:
– organizzare momenti di approfondimento e confronto con gli studenti, le famiglie, il personale A.T.A., i rappresentanti R. S. U.
– coinvolgere i sindacati in azioni unitarie di rivendicazione dei diritti lesi e per la richiesta al governo di ritirare il DDL sulla scuola;
– diffondere a tutti i livelli, attraverso gli organi di stampa e di informazione, i siti internet e i social network, la grave preoccupazione dei docenti per l’iniziativa di legge del Governo;
– bloccare l'adozione dei nuovi libri di testo e lo scorrimento di quelli già in uso
– elaborare ulteriori proposte di miglioramento del sistema nazionale di istruzione da sottoporre al vaglio delle forze politiche e del Governo.