Codacons, via preside istituto se spesa libri sfora tetto MIUR

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ASCA – ”Rimuovere i dirigenti scolastici delle scuole che sforano il tetto ministeriale o, in subordine, il dimezzamento del loro stipendio. Vogliamo scommettere che a quel punto i tetti saranno magicamente rispettati da tutti?”. E’ la proposta che il Codacons lancia in una nota al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, per combattere il caro libri alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico che il 12 settembre riporterà tra i banchi quasi 8 milioni di studenti italiani.

ASCA – ”Rimuovere i dirigenti scolastici delle scuole che sforano il tetto ministeriale o, in subordine, il dimezzamento del loro stipendio. Vogliamo scommettere che a quel punto i tetti saranno magicamente rispettati da tutti?”. E’ la proposta che il Codacons lancia in una nota al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, per combattere il caro libri alla vigilia dell’inizio dell’anno scolastico che il 12 settembre riporterà tra i banchi quasi 8 milioni di studenti italiani.

”Il ministro dell’Istruzione Gelmini – evidenzia l’associazione dei consumatori – è intervenuta sul problema sollevato dal Codacons, ossia sul fatto che il 30% delle scuole sfora i tetti scolastici fissati dal ministero, nonostante questi ultimi siano già stati alzati quest’anno in percentuale variabile tra l’1,4 ed il 3,8% e ha promesso sanzioni ‘attraverso una riduzione del trasferimento dei fondi’ alle scuole che non rispettano il tetto di spesa”.

Per l’associazione ”nonostante sia un fatto positivo che finalmente un ministro decida di fare qualcosa contro lo sforamento dei tetti, da sempre violati, è inaccettabile che a rimetterci siano gli studenti, visto che la riduzione dei fondi finirebbe per ripercuotersi inevitabilmente su di loro.

Occorre, invece – conclude il Codacons -, che a pagare non siano le famiglie e gli scolari, ma i veri responsabili di questa situazione, ossia i dirigenti incapaci che, a differenza del 70% dei loro colleghi, non riescono a far rispettare un monte spese peraltro già alto”.

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