Clil. Cosa ci aspetta a settembre?

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red – Pubblichiamo il documento sottoscritto da un gruppo di docenti, che negli ultimi tre anni hanno frequentato corsi linguistici e corsi di metodologia CLIL. Contiene una serie di quesiti e richieste rivolti al MIUR e alle organizzazioni sindacali, inerenti alle problematiche che, inevitabilmente, nasceranno il prossimo settembre quando l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera sarà obbligatorio, così come previsto dalla riforma Gelmini, nelle classi quinte dei licei e dei tecnici.

red – Pubblichiamo il documento sottoscritto da un gruppo di docenti, che negli ultimi tre anni hanno frequentato corsi linguistici e corsi di metodologia CLIL. Contiene una serie di quesiti e richieste rivolti al MIUR e alle organizzazioni sindacali, inerenti alle problematiche che, inevitabilmente, nasceranno il prossimo settembre quando l’insegnamento di una disciplina non linguistica in lingua straniera sarà obbligatorio, così come previsto dalla riforma Gelmini, nelle classi quinte dei licei e dei tecnici.

L’esigenza di confronto tra tutti i docenti formati o in formazione ha portato alla creazione di un gruppo Facebook “Docenti CLIL” che si spera raccolga sempre più iscritti.

PREMESSO che noi Docenti firmatari

  • abbiamo tutti seguito una formazione CLIL (sia organizzata dai diversi Uffici Scolastici Regionali che in maniera autonoma)
  • abbiamo impiegato a questo scopo rilevanti risorse culturali ed economiche (in molti casi le spese sostenute per il viaggio per raggiungere le sedi di formazione non sono state rimborsate!);
  • abbiamo condiviso le problematiche relative all’attuazione, nel prossimo anno scolastico di un insegnamento in lingua inglese o altra lingua straniera di una disciplina non linguistica nelle classi quinte dei licei e dei
    tecnici (secondo quanto previsto da DD.PP.RR. attuativi della Riforma della Scuola Secondaria di secondo grado nn. 88/2010 e 89/2010);
  • abbiamo maturato una certa esperienza nell’insegnamento CLIL attraverso attività sperimentate in alcune classi;
  • abbiamo rilevato nelle singole realtà scolastiche differenti posizioni rispetto all’attuazione della metodologia CLIL da parte di Colleghi e Dirigenti Scolastici

PRESENTIAMO ALLA VOSTRA ATTENZIONE alcune problematiche inerenti all’attuazione dell’insegnamento CLIL che, per il prossimo anno scolastico, non possono essere ignorate:

i Docenti già formati o in via di formazione sono insufficienti a coprire il fabbisogno per l’attuazione della riforma, (al momento attuale sembrano infatti mancare 8000 Docenti);

  • la metodologia CLIL prevede un carico di lavoro aggiuntivo (programmazione delle attività didattiche e dei materiali più laboriosa poiché non c’è nulla di preconfezionato) rispetto ad un Collega che insegna la sua
    disciplina in lingua madre;
  • l’attuazione della metodologia CLIL, pur non prevedendo ore di compresenza, non può prescindere da una programmazione non solo disciplinare ma anche in stretta collaborazione col Docente di lingua straniera;
  • gli altri docenti e i Dirigenti Scolastici non sempre sono consapevoli delle difficoltà che l’attuazione della metodologia CLIL comporta e talvolta non ne condividono l’attuazione e le finalità;
  • consapevoli che tale metodologia necessita di una revisione continua della competenza linguistica, nell’intento di non essere paradossalmente penalizzati rispetto ai tanti Docenti che non partecipano ad alcun corso di formazione per gran parte della loro carriera;

CHIEDIAMO:

  • di fornire delle indicazioni chiare ed univoche ai Dirigenti Scolastici circa la formazione delle cattedre poiché dalle diverse esperienze è emerso che le situazioni sono le più disparate: da coloro che ignorano del tutto il problema a quelli che vorrebbero utilizzare i Docenti CLIL per coprire tutte le classi con conseguenti cattedre di 6-7 classi CLIL distribuite su più corsi;
  • di far deliberare ai Collegi dei Docenti le classi destinate al CLIL, considerato che mancano le risorse e quindi non tutte le classi che dovrebbero usufruire del CLIL potranno godere di tale insegnamento;
  • di applicare la riforma in maniera graduale assegnando al massimo ad ogni Docente 2 classi CLIL e scegliendo delle modalità di insegnamento CLIL a classi parallele o utilizzando altre risorse con competenze CLIL presenti nella scuola quali i docenti di sostegno, i docenti d conversazione;
  • di riconoscere un punteggio di 5 punti (in analogia ad un dottorato di ricerca) per il titolo CLIL sia nella graduatoria d’Istituto che nelle domande di trasferimento e un punteggio aggiuntivo di 1 punto per ogni anno d’insegnamento CLIL. Il docente CLIL dovrebbe avere una precedenza nelle graduatorie di Istituto e nelle domande di mobilità.
  • di prevedere un riconoscimento economico ai Docenti che lavorano secondo la metodologia CLIL, considerato che il carico di lavoro è, come già evidenziato, certamente maggiore. Pertanto, chiediamo di assegnare un numero di ore di attività di progettazione funzionali a quelle d’insegnamento, proporzionale alle classi assegnate, almeno 3 ore settimanali per classe.
  • di ottenere un rimborso per le spese sostenute per viaggi studio, acquisti di libri e altro materiale connesso all’attuazione della metodologia CLIL.

Seguono le firme

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