Classi pollaio risolte con gite al mare, Ispettori al liceo di Napoli

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Gite ‘didattiche’ al mare per gli studenti di un liceo di Napoli e ispettori a verificare.

L’anno scolastico all’Istituto liceale nel quartiere Vomero, considerato uno fra i più prestigiosi della città, è iniziato fra le polemiche e le proteste.

Classi pollaio

Stando ad alcune situazioni riportate da organi di stampa, fra cui un lancio di agenzia Ansa, il numero degli iscritti è nettamente superiore a quello delle aule disponibili (48 per 53 classi).

Per porre un rimedio, non si sa se definitivo o temporaneo, sarebbero state programmate attività alternative al di fuori dell’edificio scolastico, in parte sportive, in parte gite scolastiche con tour sulle spiagge che a settembre sono ancora invitanti.

Le soluzioni adottate

Stando sempre all’agenzia Ansa, sembra che fra le attività alternative ci siano anche visitein un club con piscina nel quartiere collinare e nella Villa Floridiana per giocare a fresbee, mentre si racconta di ragazzi costretti a sedersi nei corridoi durante le attività didattiche“.

Per fare luce su quanto stia accadendo, lunedì (domani per chi legge) sono previste visite degli Ispettori che il direttore scolastico regionale, Luisa Franzese, ha definito necessarieper accertare i fatti anche alla luce delle segnalazioni e delle proteste dei genitori. Se c’è un problema di sovraffollamento esso non si risolve di certo con attività extra moenia quantomeno discutibili“. Il direttore scolastico regionale ha poi precisato che “non è questo il modo di avviare l’anno scolastico: i genitori vogliono che i loro figli, specie nei primi giorni di scuola, siano in classe, si preparino adeguatamente alla vita. E se non c’è disponibilità di aule, ci si interroghi sul perché siano state accettate tante iscrizioni. In ogni caso meglio la classica rotazione che attività esterne strane“.

Le proposte di un ex Preside

Sull’argomento è intervenuto anche il presidente comitato Valori collinari, che è stato anche un ex preside e, prima ancora un allievo del Liceo in questione. Ha una lettera a Orizzonte Scuola, proponendo soluzioni di buon senso. Secondo Gennaro Capodanno, presidente anche del comitato ex allievi liceo, si sarebbe potuta “abolire la cosiddetta settimana corta, spalmando l’orario su sei giorni invece che su cinque; adottare, laddove strettamente necessario, il doppio turno; chiedere ospitalità a qualche altra scuola posta nei dintorni; nel frattempo, cercare una nuova sede per una succursale“.

Una frecciatina agli insegnanti

Poi, ne ha anche per i docenti che sarebbero colpevoli, a suo modo di vedere, di non prendere alcuna posizione, preferendo schierarsi assieme ai ragazzi “in segno di democratica e civile protesta, in attesa che finalmente possano avere la loro aula. Questi docenti vengono pagati dallo Stato – ha detto ancora Gennaro Capodanno – e quindi da noi cittadini, per trasmettere il loro sapere agli studenti, che vengono affidati alla scuola dalle famiglie, non certo per accompagnarli nelle passeggiate e nei tuffi a mare. Se nei miei 35 anni e passa d’insegnamento nelle scuole pubbliche, mi avessero detto che il mio compito, sin dai primi giorni di scuola, era di accompagnare ogni giorno gli allievi fuori dal plesso scolastico, e non quello di entrare in una classe e insegnare la mia materia, non solo avrei veemente protestato ma avrei anche intrapreso una serie di azioni legali, dal momento che mi veniva impedito di svolgere il lavoro per il quale venivo pagato. In questa brutta vicenda, invece, mi pare che anche da questo punto di vista, tutto taccia e nessuno dei docenti, almeno per quanto è dato sapere, si sia ancora pronunciato“.

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