Classi con disabili, Nocera (Fish): amministrazione ignora limite 20 studenti, bene azione Anief

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Ringrazio la Redazione di Orizzontescuola per aver dato molto rilievo alla decisione della Magistratura di Napoli che ha censurato la formazione di classi  con più di 20 alunni, se frequentate da alunni con disabilità, in violazione dell’art 5 comma 2 del dpr n. 81/09.

E’ da precisare che tale norma stabilisce tale tetto massimo ” di norma “; il che significa che può esservi qualche eccezione; gli uffici centrali e decentrati del Ministero dell’Istruzione però hanno troppo spesso intesa tale possibilità di eccezioni rimessa alla arbitraria discrezionalità dell’Amministrazione, motivando lo sforamento del tetto di 20 alunni per classe con motivi di carattere economico.

Intanto occorre far presente che le sentenze n. 80/2010 e n. 107 / 2016 della Corte costituzionale hanno stabilito che il diritto all’inclusione scolastica non può essere violato dall’Amministrazione per motivi di vincoli di bilancio. Bisogna inoltre far presente a tali Uffici che l’unica eccezione consentita è contenuta nello stesso dpr n. 81/09 all’art 4, solo in caso di eccesso di iscrizioni ed in tal caso però il tetto massimo sale a 22. Gli uffici ministeriali e moltissimi Dirigenti scolastici fanno finta di ignorare tale art 4 e sforano continuamente tale tetto massimo anche di 22 anche in caso di non eccesso di iscrizioni.

Finalmente alcune famiglie e l’ANIEF si sono ribellate a questa palese e persistente violazione della normativa ottenendo una decisione che riterrei epocale. Infatti sino ad oggi quasi tutte i ricorsi contro l’Amministrazione scolastica riguardavano il ridotto numero di ore di sostegno assegnate.

Adesso finalmente si comincia ad agire giudizialmente anche contro questa violazione normativa che  non è meno importante di quella concernente il tetto massimo di 20 alunni per classe. Anzi mi auguro che il numero dei ricorsi per questo motivo aumentino in modo esponenziale. Infatti  ll’aumento delle ore di sostegno se si accompagna a classi pollaio rischia di provocare la delega dei docenti curricolari ai soli docenti per il sostegno, dal momento che, a causa dei troppi alunni cui badare, i docenti curricolari sono costretti a trascurare gli alunni con disabilità, facendo venire meno, per colpa dell’Amministrazione, la vcaratteristica basilare dell’inclusione e cioè la presa in carico del progetto inclusivo da parte di tutti i docenti della classe.

Questa deriva di classi pollaio addirittura ha spinto alcune famiglie e collegi giudicanti  risppettivamente a richiedere ed assegnare  un numero di ore di sostegno pari al numero delle ore di insegnamento. Ciò , favorendo la delega ai soli docenti per il sostegno,contribuisce  ulteriormente alla perdita della caratteristica dell’inclusione, come sopra detto.

Per questo plaudo a quanto hanno fatto contro le classi pollaio alcune famiglie e l’ANIEF e mi auguro che le cronache parlino sempre più spesso di decisioni come questa.

Grazie ad Orizzontescuola per aver dato diffusione a questa notizia che prelude ad una fase nuova della qualità dell’inclusione scolastica nel rispetto della normativa dell’art 5 comma 2  del dpr n. 81/09; si tenga presente che i commi 7 ed 81 della l.n. 107/15 citati nel commento non impongono agli uffici ministeriali l’obbligo di classi poco numerose, ma solo la discrezionale decisione eventuale dei Dirigenti scolastici di ridurre il numero degli alunni per classe, mentre la norma del dpr n. 81/09, su cui si è basata la sentenza obbliga l’Amministrazione e tutti i suoi funzionari a rispettare tale obbligo.

Salvatore Nocera della F I S H, federazione italiana per il supperamento dell’handicap.

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