Chiamata diretta, per mobilità fase C è illegittima. A dirlo il Tar

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Mobilità a.s. 2016/17 a rischio, almeno per i movimenti relativi ai docenti assunti da GaE nell'ambito delle fasi B e C del piano straordinario di immissioni in ruolo, previsto dalla legge n.107/2015.  

Mobilità a.s. 2016/17 a rischio, almeno per i movimenti relativi ai docenti assunti da GaE nell'ambito delle fasi B e C del piano straordinario di immissioni in ruolo, previsto dalla legge n.107/2015.  

Il TAR del Lazio, infatti, come apprendiamo da ItaliaOggi – edizione del 5 luglio 2016 pag. 38 –  ha emesso un provvedimento di sospensione cautelare dell'Ordinanza n. 241 dell'8 aprile 2016, recante la disciplina della mobilità del personale docente educativo ed Ata, a seguito di un ricorso proposto da docenti assunti nell'ambito delle fasi B e C del piano straordinario di immissioni in ruolo, i quali lamentano il fatto di non poter ottenere la titolarità su scuola, come i colleghi assunti entro il 2014/15 e i neo assunti nell'ambito delle fasi 0 e A.

Il provvedimento di sospensione è stato emesso dalla Terza Sezione bis del TAR Lazio, con provvedimento cautelare del 23 giugno u.s. Il tribunale amministrativo ha sospeso l'ordinanza nella parte che prevede, per gli assunti nell'ambito delle fasi B e C del piano straordinario di assunzione in ruolo, la titolarità su ambito (quindi non su scuola) e l'assoggettamento alla chiamata diretta.

Il TAR ha accolto il ricorso sostenendo che "le doglianze proposte non appaiono manifestamente infondate, sicché, anche al fine di deliberare le censure di ordine costituzionale, pare congruo accogliere la domanda di sospensione fino all'udienza di merito, fissata per il 20 ottobre 2016".

Il Giudice, dunque, dovrà decidere anche sulle questioni di legittimità costituzionale sollevate che, qualora accolte, determinerebbero un notevole allungamento dei tempi prima della decisione finale.

A questo punto, resta da capire cosa succederà in attesa del giudizio di merito, come si comporterà il Miur, ossia se deciderà di intervenire prima (cosa assai improbabile) o attenderà la sentenza.

L'unica cosa che appare certa è che la mobilità straordinaria posta in essere, a prescindere dalle questioni giuridiche, sembra scontentare la maggior parte dei diretti interessati. 

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