Chiamata diretta, Cirillo (Uil): Miur cinico in nome del cambiamento
La responsabile Uil dell'Area V, Rosa Cirillo, ha evidenziato la situazione diansia, di sovraccarico di lavoro e anche di rischi, determinata dalle novità introdotte dalla Buona Scuola e a cui sono soggetti in primis dirigentiscolastici e personale di segreteria.
La responsabile Uil dell'Area V, Rosa Cirillo, ha evidenziato la situazione diansia, di sovraccarico di lavoro e anche di rischi, determinata dalle novità introdotte dalla Buona Scuola e a cui sono soggetti in primis dirigentiscolastici e personale di segreteria.
Il Miur, infatti, impone scadenze su scadenze non rispettando quelle che sono le dinamiche e i tempi di lavoro delle istituzioni scolastiche, conl'aggravante che gli adempimenti richiesti devono svolgersi in piena estate, quando il personale dirigente e ATA dovrebbe godersi le meritate ferie.
Il principale riferimento della Sindacalista Uil è la chiamata diretta, le cui linee guida sono state pubblicate in data odierna e che imporrà ai dirigenti e al personale di segreteria una vera e propria corsa contro il tempo, andandoincontro a contenziosi che potrebbero sorgere da procedure nuove e svolte in tempi brevissimi.
La Cirillo evidenzia la delicatezza di adempimenti amministrativi (come appunto la chiamata diretta), che richiederebbero un'oculata gestione, con attenzionealla trasparenza e all’anticorruzione. Ricorda, quindi, che proprio la chiamata diretta è stata inserita nell'elenco delle procedure maggiormente a rischio dicorruzione, nell'ambito delle linee guida dell'ANAC. Sarebbe stato, pertanto opportuno condere tempi più distesi, per evitare errori e consentire atutti la fruizione delle ferie.
Probabilmente, il Miur pensa che i dirigenti siano dei supereroi – prosegue la Cirillo – considerato che in tempi brevissimi dovranno pubblicare gli avvisi,analizzare i curricula dei docenti, effettuare la proposta di incarico e comunicare il tutto all'USR.
La sindacalista conclude il suo intervento evidenziando il cinismo del Miur in nome del cambiamento, che in sostanza, con i meccanismi farraginosi creati, aggiunge solo difficoltà a difficoltà, con l’impressione di tutto il personalescolastico che ogni volta si ricomincia sempre tutto d’accapo.