Chiamata diretta. Bruschi: sì al colloquio, calcolo numerico dei titoli non è sufficiente
Una lancia a favore del colloquio all'interno della procedura sulla chiamata diretta viene spezzata dall'Ispettore Max Bruschi che in un lungo post su FB ne elogia le potenzialità.
Una lancia a favore del colloquio all'interno della procedura sulla chiamata diretta viene spezzata dall'Ispettore Max Bruschi che in un lungo post su FB ne elogia le potenzialità.
Dal momento che gli scenari sulla chiamata diretta sono ancora aperti Chiamata diretta. Ora il Miur procederà con atto unilaterale, probabilmente continueranno a contare i titoli. Possibili scenari, diamo spazio alle riflessioni che potrebbero avere incidenza sulle decisioni del Miur.
La valutazione esclusivamente quantitativa di un curriculum – scrive l'ispettore – rischia di spegnere l'opportunità che la norma ha offerto. Giusto considerare i titoli. E' una sbarra tra libertà e arbitrio da tenere ferma. Ma c'è una dimensione, verrebbe da dire personale, che sarebbe un peccato non considerare, perlomeno nel caso in cui si tratti di scegliere tra candidati che presentano, alla pari, le caratteristiche che la scuola, quella scuola, cerca.
E' la dimensione che divide "funzione docente" da "professione docente".
Un dirigente, se è tale, ha la capacità di valutare tra chi gli sta di fronte quello che è in grado, nella situazione determinata, di dare di più e meglio. Di riconoscerne non (solo) la maggiore o minore professionalità, ma QUELLA professionalità in QUELLA situazione.
Con tutti gli strumenti per colpire gli arbitri, che ci sono e che vanno solo applicati.
Può la professionalità di un docente in quel determinato ambito essere riconosciuta da un calcolo numerico? O non occorre piuttosto affidarsi anche alla dimensione che solo un colloquio, un contatto diretto può valutare?
Questo è il vero interrogativo. Nel momento in cui le decisioni sono ancora da prendere, forse vale la pena che chi è chiamato a decidere si ponga questo interrogativo. "
