C’era una volta la filosofia…

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Che cosa impara un bambino di otto o nove anni dall’incontro con Socrate o Confucio? E che cosa impara la filosofia? Un nuovo libro e un convegno a Bologna dal 3 al 5 dicembre

Nicola Zippel torna in libreria con “C’era una volta la filosofia” (Carocci editore), diario di bordo in cui il filosofo e docente annota pratiche quotidiane di filosofia con i bambini per riflettervi sopra in una prospettiva metodologica ed epistemologica.

L’intento è scalfire l’idea che la filosofia sia una materia da adulti o quasi adulti, svelando le immense potenzialità che le possono derivare dall’incontro col dialogo spassionato, col ragionamento elementare, con le domande spregiudicate dei bambini.

I dialoghi in cui si struttura la maggior parte delle pagine – e che sono la riproduzione mimetica di quanto il filosofo fa nei suoi laboratori con alcune scuole elementari romane – danno vita a una riflessione culturale a tutto campo, in cui gli strumenti del ragionamento filosofico, lontani da apparati accademici e specialistici, prendono forma in maniera fluttuante e stimolante per reimmergersi nell’atmosfera spirituale degli albori e per incarnarnarsi nella storia dei primi filosofi e delle loro idee.

Come aveva fatto già nel suo primo libro (“I bambini e la filosofia’, Carocci 2017), anche qui l’Autore ribadisce la convinzione che aiutare i ragazzi a sviluppare un pensiero critico significhi farli sentire parte di ‘un’impresa umana storicamente e geograficamente determinata’, così da diventare loro stessi ‘parte di un percorso millenario, multiforme, che ha conosciuto vertici irripetibili, degni ancora di essere trasmessi e messi in discussione’.

“C’era una volta la filosofia” è, dunque, un’altra convinta risposta a chi, per esempio nel solco della Philosophy for Children di Matthew Lipman, vede nella filosofia coi bambini uno strumento per rafforzare le loro abilità logico-argomentative prescindendo dalla contestualizzazione storica delle idee; uno strumento di resistenza intellettuale che milita nella direzione di chi non accetta di negoziare l’intelaiatura storica delle discipline per la loro permanenza nei curricoli scolastici, riconfermando alla scuola il compito di ‘trasmettere i più alti pensieri che l’umanità abbia mai pensato’.

Nicola Zippel ci parlerà presto direttamente del suo libro in un’intervista; dal 3 al 5 dicembre sarà relatore al convegno internazionale “Philosophy and Childhood: Theory and Practice”.

Programma del convegno

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