CCNL dirigenti scolastici, UDIR: si superino discriminazioni passate su retribuzione e norme

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Comunicato UDIR – I sindacati rappresentativi si sono incontrati ancora una volta pochi giorni fa per parlare di trasferimenti, deleghe, rotazione degli incarichi e valutazione.

Dopo il riconoscimento per il giovane sindacato, poiché passa la linea di Udir di affrontare con serietà il tema dello stress da lavoro correlato dopo la denuncia fatta nei seminari “Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali”, continua la sua battaglia a fianco dei dirigenti scolastici. Prossimi incontri delle giornate di studio a Roma (scheda di adesione) e a Napoli (scheda di adesione); è possibile prendervi parte inviando la scheda di partecipazione. 

Nell’ultima riunione all’Aran si è discusso della parte normativa e soprattutto di relazioni sindacali, con le organizzazioni sindacali rappresentative che, come si legge dai rispettivi resoconti, hanno continuato a chiedere più volte un accordo che rispecchi ‘la specificità’ della dirigenza della scuola, mentre l’Aran ha proposto un testo snello e‘inclusivo’ per l’intera Area istruzione e Ricerca. Ci si chiede: chi ha ragione? Un primo confronto su alcuni punti del contratto di luglio 2010 dell’ex Area VII Università e Ricerca e del contratto sempre di luglio 2010 dell’ex Area V chiarirà le diverse posizioni.

Il contratto dei dirigenti della scuola del 2010 è esecrando, soprattutto perché le OO.SS. firmatarie accettarono una clausola inaudita: la determinazione dei fondi per la retribuzione di posizione e di risultato usciva dalle materie di contrattazione integrativa. Davvero incredibile: non si era mai visto un sindacato che, per statuto deve tutelare i lavoratori, rinuncia a una sua prerogativa, peraltro presente nei contratti precedenti, riguardante la retribuzione. Ma c’è anche di più: nel CCNL dell’Area VII, firmato nello stesso mese e anno, restava in vigore l’art 4. del precedente CCNL marzo 2008, in cui si era statuito che sono oggetto di contrattazione integrativa “b) determinazione dei compensi per incarichi aggiuntivi; c) determinazione dei fondi di posizione e di risultato; d) graduazione delle funzioni dirigenziali; e) criteri per la concessione dei congedi di cui all’art.24, comma 4, del presente CCNL; f) criteri per il conferimento e il mutamento degli incarichi […]”.

Quindi, solo per i dirigenti scolastici i sindacati firmatari del loro contratto, CGIL, CISL, UIL, SNALS e ANP, rinunciarono alla cruciale possibilità di contrattare i fondi per la retribuzione accessoria. Nel contratto dell’Area VII invece no, poiché i sindacati firmatari con l’Aran e il Ministero lasciarono tutto invariato. Il risultato è che il FUN dei dirigenti scolastici ha subito tagli di ogni tipo, portando a una perdita netta di oltre 17 mila euro negli ultimi 10 anni; inoltre, ci sono anche tagli sulla RIA dei dirigenti cessati dal servizio, tagli per le reggenze increscita esponenziale che sottraggono importanti risorse alla retribuzione accessoria, tagli per estemporanee decisioni del MEF. Risultato: dirigenti della scuola con stipendi diminuiti, oggetto di decreti della RTS per trattenute sullo stipendio, e responsabilità e adempimenti inversamente proporzionali alla retribuzione.

Veniamo a un secondo punto: come si legge nell’art. 4 citato, i sindacati per l’Area VII continuarono a detenere il diritto di contrattare i criteri per il conferimento e il mutamento degli incarichi. Per l’Area V furono invece definiti alcuni criteri, piuttosto  vaghi, per il solo mutamento di incarico ( art. 9) e CGIL CISL UIL SNALS e ANP  per il conferimento degli incarichi abbandonarono i dirigenti scolastici alla mercé dei Direttori Regionali, liberi di conferirlo sostanzialmente a propria discrezione, solo sulla base delle generiche previsioni del D.Lgs 165/2001: “Gli incarichi dirigenziali sono conferiti a tempo determinato; l’affidamento e l’avvicendamento degli incarichi, per le tipologie previste dalle norme vigenti, avvengono nel rispetto di quanto previsto dal D. lgs. n.165/2001”; inoltre, l’abrogazione del comma 6 dell’art. 11 del CCNL 2006, priorità nel conferimento degli incarichi alla provincia di residenza del DS, ha completato la nefasta opera di rinuncia alla tutela degli interessi dei lavoratori, con le conseguenze che tutti conosciamo. Anche solo per le materie oggetto di contrattazione e per i criteri di conferimento degli incarichi, l’omogeneità con gli altri dirigenti è dunque più che auspicabile, per avere finalmente pari diritti e identica dignità.

Anche di questo si parlerà nelle giornate di studio Io Dirigente. Sicurezza, Salute, Retribuzione, Relazioni sindacali: prossimi incontri delle giornate di studio a Roma (scheda di adesione) e a Napoli (scheda di adesione).

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