Cassazione, è reato omettere nel verbale la sospensione con rinvio in coda dell’audizione di un candidato a un concorso

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Redigere un verbale omettendo di riportare esattamente ciò che avviene nel corso dei colloqui per il reclutamento di ricercatori universitari è un reato. La fattispecie è configurata come falso ideologico in atto pubblico.

Lo ha stabilito la sentenza 20815 della Cassazione dove si spiega che è obbligatorio mettere nero su bianco anche se un candidato sospende la sua audizione per riprenderla in coda agli altri altri concorrenti, specie se con il chiaro proposito di favorire la selezione.

E’ quanto riportato dal sito IlSole24Ore.com dove viene riportata anche la cronaca del fatto denunciato da cui è scaturito l’iter giudiziario che ha portato all’emissione della sentenza con valore di legge.

Il caso riguarda un posto da ricercatore universitario con concorso indetto dalla facoltà di Medicina dell’Università di Bologna. Il chiaro tentativo di favorire un candidato ha dato luogo all’impugnazione della prova di selezione con cui si è arrivati alla sentenza definitiva.

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