Carocci-Malpezzi-Rocchi, no del Pd a orario docenti 24 ore
Ufficio Stampa PD – "Si torna ad agitare lo spauracchio della proposta di adeguamento dell’orario dei docenti a 24 ore, noi vogliamo ribadire con forza che il Partito Democratico e’ assolutamente contrario a questa eventualita’". Lo hanno dichiarato le deputate Pd Mara Carocci, Simona Malpezzi e Maria Grazia Rocchi, della commissione Cultura. "Questa proposta non contribuisce a migliorare il sistema dell’istruzione pubblica ma anzi lo peggiorerebbe in modo evidente", hanno assicurato.
Ufficio Stampa PD – "Si torna ad agitare lo spauracchio della proposta di adeguamento dell’orario dei docenti a 24 ore, noi vogliamo ribadire con forza che il Partito Democratico e’ assolutamente contrario a questa eventualita’". Lo hanno dichiarato le deputate Pd Mara Carocci, Simona Malpezzi e Maria Grazia Rocchi, della commissione Cultura. "Questa proposta non contribuisce a migliorare il sistema dell’istruzione pubblica ma anzi lo peggiorerebbe in modo evidente", hanno assicurato.
"Eravamo contrari la scorsa legislatura e lo siamo ancora oggi. I nostri docenti lavorano come i colleghi europei ma con salari nettamente inferiori, costretti a insegnare su piu’ classi spesso di 30 alunni, molte volte in scuole diverse; lo stesso orario di cattedra e’ spesso superiore alle 18 ore perche’ in un’ottica di risparmio si tende a dare ore aggiuntive ai docenti gia’ in servizio piuttosto che a nuovi supplenti", hanno sottolineato Carocci, Malpezzi e Rocchi.
"L’insegnamento non e’ solo lezioni frontali ma un continuo aggiornamento, un lavoro di impegno negli organi collegiali, preparazione delle lezioni e correzione dei compiti. Oltre alle attivita’ aggiuntive (corsi di recupero, laboratori pomeridiani, commissioni di lavoro, stesura dei progetti per accedere ai finanziamenti, coordinamento dell’orientamento) che, dati i finanziamenti scarsi, vengono svolte gratuitamente, grazie alla consapevolezza di molti docenti dell’importanza del proprio lavoro, al contrario di chi detta ricette senza conoscere gli ingredienti", hanno spiegato.
"Molte cose nell’organizzazione andrebbero riviste, come l’orario di servizio, che andrebbe calcolato, come nel resto d’Europa, tenendo conto di tutte le attivita’ svolte. Ma nessuna soluzione si puo’ proporre senza prima riaprire la contrattazione bloccata
e il ripristino degli scatti di anzianita’, a oggi l’unica progressione di carriera. Non si puo’ continuare a chiedere senza dare nulla, in particolare a una categoria che da anni e’ vessata e abbandonata. Portiamo i loro stipendi a livello europeo e poi – hanno concluso – discuteremo"