“A Carnevale ogni Contratto vale”. Lettera

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inviato da  Antonio Deiara – Hanno evitato il giovedì grasso, Governo e Sindacati, per firmare il “Contratto di Carnevale”. E che sia una “carnevalata” è fuori discussione: aumenti stipendiali ridicoli e offensivi per docenti e ATA; tentativi di smontare la pessima “Buona Scuola” col cacciavite e non con la benna del bulldozer; codice etico che, se applicato ai ben più sostanziosi emolumenti di tanti parlamentari “scorretti”, produrrebbe un interessante risparmio per le casse dello Stato.

Due sole buone notizie. La prima riguarda la durata del contratto stesso, dal 2016 al 2018, per cui a settembre-ottobre ci ritroveremo a discutere il vero contratto, quello 2019-2022 nel quale ridefinire funzione docente, orario di cattedra e retribuzioni europee, numero massimo di alunni per classe e organici, etc. La seconda si riferisce al fallimento del tentativo governativo, messo in atto per interposta “persona”, di aumentare l’orario di lavoro dei docenti a costo zero per lo Stato. Mi permetto di ricordare che si tratta del classico serpente che si morde la coda: l’Amministrazione afferma che, per quanto poco lavorano, i professori sono retribuiti anche troppo; gli insegnanti rispondono che per quanto poco vengono pagati, lavorano anche troppo. Un’interessante rilevazione proposta dalla testata OrizzonteScuola, ha dimostrato che il 40 per cento dei docenti sarebbe disposto ad effettuare l’orario d’ufficio all inclusive , con orario di cattedra invariato e retribuzione equipollente a quella dei colleghi europei. Stiamo parlando di oltre 280.000 maestri e professori, una “delta force” capace di trasformare sicuramente in meglio la Scuola della Repubblica Italiana.

In attesa delle Idi di marzo, al miserabile “Contratto smascherato” aggiungerei le dichiarazioni di non meglio definiti “tecnici” del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca: per sconfiggere la dispersione bisogna promuovere tutti gli alunni. Come dire che, per svuotare le carceri non si devono arrestare e condannare gli autori di furti, rapine, omicidi, etc. o per risparmiare sulla Sanità è sufficiente certificare la guarigione di tutti i malati, a prescindere dalle reali condizioni di salute di ciascuno. Un estremo pensiero ai Sindacati: con la storia del “Contratto di Carnevale che per poco tempo vale” forse, come si dice in slang, l’hanno “sfangata” fino al prossimo autunno. Che non abbassino la guardia, dato che l’hashtag “#straccia la tessera” incombe sulle loro teste come una spada di Damocle 3.0.

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