Campagna ANIEF contro la precarietà nella scuola

Di Lalla
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ANIEF – Mentre i colleghi di Palermo procedono con lo sciopero della fame, a cui l’ANIEF ha espresso la sua piena solidarietà ieri in via Praga nella persona del presidente Pacifico, oggi comincia in tutta Italia la campagna del sindacato per informare docenti e ATA precari sul loro diritto al lavoro.

ANIEF – Mentre i colleghi di Palermo procedono con lo sciopero della fame, a cui l’ANIEF ha espresso la sua piena solidarietà ieri in via Praga nella persona del presidente Pacifico, oggi comincia in tutta Italia la campagna del sindacato per informare docenti e ATA precari sul loro diritto al lavoro.

50.000 volantini saranno distribuiti in ogni ambito territoriale degli uffici scolastici regionali disposti su tutto il territorio nazionale durante le prossime convocazioni per l’assegnazione di incarichi a tempo determinato e indeterminato per l’a. s. 2010-2011, dai dirigenti sindacali dell’ANIEF che assisteranno alle nomine. Oggi si inizia da Palermo dove sono previste le poche immissioni in ruolo del personale ATA.

L’iniziativa è stata presa nell’ultimo consiglio nazionale svolto ad Agrigento il mese scorso durante la scuola di formazione dei quadri sindacali.

E’ arrivato il momento – dichiara il presidente Pacifico – che lo Stato assuma i 200.000 precari che ogni anno sono chiamati come supplenti. Soltanto così si garantisce la continuità didattica: un docente ogni cinque, e un ata ogni tre, sono precari ma, spesso, su posti vacanti e disponibili. Per tanti anni, per esigenze di cassa, per la scuola non si è applicata la normativa nazionale e comunitaria che prevede la stabilizzazione del personale che riceve più proposte di contratti a tempo determinato nel tempo. Se fosse dipendente di ogni altro ufficio della pubblica amministrazione o di un’azienda privata sarebbe stabilizzato, nella scuola, invece, è condannato a un precariato a vita. Per non parlare dello scandalo dei contratti al 30 giugno, unico caso in cui i contratti annuali sono siglati per 10 mesi, o della mancata progressione di carriera, per cui, dopo 20 anni di precariato si percepisce soltanto e comunque lo stipendio iniziale. E’ giunto il momento che i colleghi riscoprano il loro diritto al lavoro e ad una professionalità che non può essere più mortificata.

Scarica il volantino

La campagna contro la precarietà

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