Bussetti “servono più insegnanti di sostegno”, ma anche continuità

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Saranno 40.000 in tre anni i nuovi insegnanti di sostegno. Il prossimo ciclo di specializzazione TFA sostegno dovrebbe essere avviato nei prossimi mesi, per circa 10.000 posti sia per infanzia e primaria che secondaria. 

Emergenza insegnanti di sostegno

La cronica mancanza di insegnanti di sostegno è sotto gli occhi di tutti.  E’ di questi giorni l’appello del nuovo dirigente dell’USR Veneto  Mancano Presidi, maestre e docenti di sostegno: scuole Veneto in difficoltà

Spesso le supplenze vengono assegnate a personale non specializzato, determinando una serie di problemi nelle scuole. Si cerca di ovviare con appositi corsi di formazione, ma sono pochi incontri gestiti dagli Uffici Scolastici.

Siamo in attesa dell’avvio di un nuovo ciclo di specializzazione (TFA) sostegno, che per l’a.a. 2018/19 metterà a disposizione circa 10.000 posti, 40.000 in un triennio.

Il Ministro Bussetti, intervenuto sull’argomento in una intervista al Giorno, ha dichiarato “Servono più insegnanti di sostegno […] ma non basta. Ho già riunito più volte l’Osservatorio sull’inclusione al Ministero per lavorare con le famiglie e le associazioni e trovare soluzioni condivise sul sostegno, in termini di  specializzazioni,  continuità, efficacia dell’offerta a studenti e famiglie“.

Continuità: dimezzare trasferimenti da posto di sostegno a posto comune

Un accenno alla continuità da parte del Ministro Bussetti che non può non richiamare la proposta del Miur di dimezzare i posti per il trasferimento da sostegno a posto comune.

Nulla invece trapela ancora circa la possibilità di mantenere sullo stesso posto il docente del precedente anno scolastico, su richiesta dei genitori.

Al momento il vincolo su posto di sostegno è di 5 anni dall’immissione in ruolo o dal passaggio di ruolo su questo tipo di cattedra. Non sono intervenute modifiche legislative.

Nuovi insegnanti di sostegno, Anief: le soluzioni ci sono

Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, sottolinea come “quella dell’insegnante sia una particolare professione che necessita di mirate attenzioni, a maggior ragione se si tratta di un docente di sostegno che non può ricevere tale trattamento. Se si volesse davvero coprire buona parte delle oltre 40 mila cattedre vacanti della categoria, basterebbe immettere in ruolo i supplenti già specializzati sui tanti posti rimasti in deroga per meri motivi di risparmio, collocando queste cattedre in organico di diritto. Nel contempo, anche su questo versante è indispensabile che vengano riaperte le GaE.”

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