Bussetti offende studenti e docenti del Sud, Anief risponde: si ricordi che è Ministro

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Comunicato Anief – ll giovane sindacato reputa l’uscita del Ministro dell’Istruzione infelice e priva di fondamento, perché senza risorse umane e finanziarie adeguate puoi anche crederci, e qualcuno ci riesce, ma la maggior parte dei cittadini rimane indietro oppure emigra al Nord o meglio ancora all’estero.

Marcello Pacifico (Anief): l’alto tasso di disoccupazione, di abbandono scolastico, l’assenza di uno sviluppato tessuto industriale, la percentuale elevata di criminalità e di povertà rendono ardua ogni sfida.

Il Ministro dell’Istruzione da Afragola chiede più impegno e lavoro da parte di studenti, insegnanti e dirigenti scolastici, ricordando loro che “per colmare il gap con le scuole del Nord” servono “più sacrifici non più soldi”. Secondo Anief, hanno fatto bene i consiglieri M5s della Campania a chiedere le scuse del titolare del Miur: perché non basta di certo l’impegno del personale e degli studenti per ridurre la distanza rispetto alle regioni Settentrionali, che tra l’altro con la regionalizzazione voluta dalla stessa Lega non farà che acuirsi.

PERCHÉ IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE HA TORTO

L’organizzazione sindacale autonoma Anief, dopo avere ricordato al titolare dell’Istruzione in carica che è un Ministro della Repubblica, ex dirigente dell’Ambito Territoriale di Milano e il suo operato si realizza in difesa di tutti i cittadini, senza differenze di sorta, si sofferma su un dato certo e inequivocabile: la maggior parte delle persone che non hanno le risorse umane e finanziarie adeguate rimane indietro oppure emigra al Nord o meglio all’estero.

Il suo presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, ricorda che “sono passati quasi 800 anni dalla fondazione dello Studio di Napoli quando s’impediva ai nativi del regno di Sicilia di studiare fuori per costruire la classe governante del Paese. Oggi abbiamo la Costituzione a tutelare i cittadini, ma l’alto tasso di disoccupazione, di abbandono scolastico, l’assenza di uno sviluppato tessuto industriale, l’elevata percentuale di criminalità e di povertà rendono ardua ogni sfida”.

Il PRESIDENTE MARCELLO PACIFICO: DOVE STA LO STATO?

“Chi deve scommettere per primo sul Meridione e sulle Isole, dove le strutture scolastiche sono più fatiscenti, il numero di alunni che non arrivano al diploma rimane altissimo, i servizi e gli ospedali pubblici non danno garanzie, dovrebbe essere lo Stato. A partire proprio dallo stanziamento e dal sapiente utilizzo di quei fondi che per qualcuno sono inutili. Come Anief, da oltre dieci anni chiediamo organici differenziati per rispondere alle esigenze del territorio. Chi non lo capisce o vuole il Paese spaccato non dovrebbe governare”, conclude Marcello Pacifico.

CON LA REGIONALIZZAZIONE IL SUD SPROFONDA: PRONTI ALLO SCIOPERO

Anief, infine, ricorda che con la regionalizzazione, il cui progetto di legge governativo verrà esaminato venerdì prossimo in Consiglio dei Ministri, alla presenza dei rappresentanti proprio delle regioni, ci si allontanerebbe in modo definitivo dal patto solidaristico che obbliga i nostri governanti a procedere con lo sviluppo delle nostre aziende sull’intero territorio nazionale, quindi a partire da quelle del Sud, dove anche le strade, i ponti, le ferrovie e le infrastrutture non si sono mai realizzate. Mentre in altre regioni d’Italia gli investimenti si sono triplicati. Senza dimenticare che le spinte localistiche di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna fanno capo ad un disegno incostituzionale, sul quale si sono espressi sempre negativamente i tribunali, a partire dalle sentenze n. 242/2011 della Consulta.

Anche per questi motivi – ma anche per difendere l’istruzione statale contro ogni progetto di regionalizzazione e per dire basta alla stagione degli aumenti-farsa e del precariato senza fine – oggi l’Anief ha invitato pubblicamente tutto il personale della scuola, di ruolo e non, a incrociare le braccia in occasione degli scioperi proclamati il 27 febbraio e l’8 marzo prossimi.

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