La Buona Scuola. Scuola, musica e sport. Berlinguer: “educazione musicale necessaria per qualunque essere vivente”

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La seconda parte della giornata, dedicata ai risultati della Consultazione su La Buona Scuola, si è svolta con un dibattito sulla grande importanza di valorizzare l’attività motoria nelle scuole.

La seconda parte della giornata, dedicata ai risultati della Consultazione su La Buona Scuola, si è svolta con un dibattito sulla grande importanza di valorizzare l’attività motoria nelle scuole.

Ne ha parlato Valerio Aspromonte, campione del fioretto: “Fin da quando sono entrato per la prima volta in palestra a scuola ho capito di voler fare scherma e una volta a casa l’ho detto a mio padre, aggiungendo di voler vincere le Olimpiadi. Quando tornavo dalle gare internazionali venivo puntualmente interrogato e purtroppo quando sei fuori non hai modo di studiare. Per questo motivo gli insegnanti dovrebbero essere più elastici”. D’accordo Arianna Errigo, anche lei campionessa olimpica di fioretto, che ha aggiunto: “Non è facile conciliare gare e scuola, è vero, ma nel momento in cui devi farlo il tempo che dedichi allo studio è più di qualità”.

Oxana Corso, atleta paralimpica, si è appena iscritta all’Università e spera anche lei di riuscire ad armonizzare studio e sport: “Appena arrivata in Italia da San Pietroburgo ho scoperto l’atletica e grazie ai miei genitori sono riuscita ad andare avanti e ad avere buoni risultati”.

Intervento anche di Luca Pancalli, Segretario Generale del Comitato Paralimpico: “Nella scuola italiana ci sono molti esempi di buone prassi. Non servono insegnanti particolari, ma insegnanti preparati. Quello che i nostri atleti ci stanno raccontando è importante nell’ottica di arricchire gli esempi positivi nella scuola. Oggi sono convinto che il futuro possa essere roseo. I ragazzi che si affermano nello sport difficilmente hanno problemi nello studio. Le difficoltà ci sono e per questo il mondo dello Sport e quello della Scuola devono iniziare a conoscersi meglio e a collaborare. In questo modo non potremo che fare il bene dei ragazzi”.

Presente anche Giorgio Scarso, vice presidente del Coni, che ha portato le sua esperienza personale: “Credo sia molto importante conoscersi e abbattere le barriere di indifferenza che la Scuola del passato si ostinava a ignorare. Insieme abbiamo la grande responsabilità di far crescere il futuro, che è rappresentato dai nostri giovani”.

Il Ministro Giannini ha ribadito come punto prioritario l’importanza dello sport nella Riforma della Scuola: “Bisogna che ci sia una maggiore cultura sull’allenamento sportivo, che deve andare di parti passo con quello mentale. I ragazzi mi segnalano spesso le difficoltà di seguire un percorso sportivo agonistico abbinandolo allo studio. L’Italia vuole una scuola più sensibile alla cultura sportiva. Oggi c’è stata la candidatura ufficiale per la candidatura dell’Italia alle Olimpiadi del 2024: anche la scuola farà la sua parte, dato che quelli che saranno gli atleti a gareggiare saranno formati nella nostra Scuola; la sentiamo come una bella responsabilità, dunque bisogna che ci impegniamo anche in quest’ottica”.

Non solo sport, ma anche arte e musica sono stati i temi che hanno animato il dibattito. A discuterne era presente anche un ex Ministro dell’Istruzione, Luigi Berlinguer: “Inserire l’apprendimento della musica nel curriculum scolastico non è necessario solo per i futuri musicisti, ma per qualunque essere vivente. La musica, tuttavia, non può essere insegnata da un insegnante generalista. Hobbes diceva di tenere la musica fuori dalle città perché sollecitava la ribellione; questo concetto va eliminato, perché le nostre conoscenze siano complete. Con questo mi auguro che gli impegni presi oggi siano mantenuti”.

 Il regista Mario Martone, che ha diretto il film su Giacomo Leopardi Il giovane favoloso, ha raccontato la sua esperienza a scuola: “Ai miei tempi i professori parlavano solo di latino e greco e facendolo parlavano di tutto. Quando ho iniziato a scoprire in me la vocazione teatrale sono partito proprio dalla tragedia greca, infatti. A proposito di Leopardi, una cosa che di lui mi ha colpito è la disciplina e mi fa piacere che anche le giovani generazioni apprezzino questo aspetto”.

Il pianista Andrea Lucchesini ha raccontato le sue difficoltà nel conciliare la scuola con il Conservatorio: “Le materie sono tante e il percorso è pieno di traguardi da superare. Oggi sono molto felice per le parole che ho ascoltato qui oggi, perché sono convinto che la musica serva per far crescere dei cittadini migliori”.

Ha concluso lo scrittore Gianrico Carofiglio, che si è confrontato con i presenti raccontando cosa lo ha portato alla passione per la scrittura: “L’esperienza ripetuta degli incontri con i ragazzi nelle scuole mi ha arricchito molto. Il dovere della scuola dovrebbe essere ampliare i loro spazi di libertà mentale. Scrittura e lettura fanno parte di un continuum e ci sono delle cose che uno scrittore non capisce, mentre arrivano al lettore ed è giusto che sia così, affinché scrittore e lettore siano contemporaneamente creatori di mondi diversi”.

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