La “buona scuola” è un attacco alla democrazia, alla dignità e alla libertà della persona.

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Questo il commento dell'Associazione Nazionale Docenti.

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Gentile Direttore, dai giornali, dalla televisione e da tutti i mezzi di comunicazione, il mondo della scuola si aspetta quell’attenzione che è dovuta alle grandi questioni di un Paese. La scuola e gli insegnanti sono una grande questione del nostro Paese. Il grido di dolore della scuola, che quotidianamente si alza in ogni piazza d'Italia in molteplici iniziative che coinvolgono centinaia di migliaia di docenti per contestare la sciagurata proposta del Governo di trasformare le nostre scuole in tante piccole satrapie, deve essere raccolto ed elevato alla massima potenza perché in gioco non è solo la scuola, ma il futuro della nostra democrazia.

Il progetto di legge Renzi-Gianni sulla scuola è un gravissimo attacco ai principi fondanti del nostro sistema educativo, molti dei quali affondano la loro radice nei valori della libertà e della dignità della persona umana e
dei popoli, appena festeggiati nella ricorrenza del 25 aprile. "La scuola -ha scritto Ferdinando Imposimato- è l’organo centrale della democrazia, da essa parte il sangue che rinnova tutti gli altri organi, giorno per giorno".

Se quest'organo smette di alimentare gli altri organi della sua linfa vitale, l’educazione alla libertà e alla democrazia, è l’intero corpo sociale a risentirne e ad ammalarsi.

Togliere dalle nostre scuole la libertà di insegnamento è come chiedere ad un gabbiano di volare dopo avergli tarpato le ali. Solo persone libere possono insegnare il valore della libertà.

Cordialmente.

Il Presidente

Prof. Francesco Greco

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